Privilegi pensioni sindacati, eccoli
Stando sempre all’Inps, nel 2013 vi sono stati 2.773 lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato, mentre nel pubblico sono risultati essere 748, a cui si aggiungono 1.045 distacchi (aspettative retribuite). Le ore di aspettativa nel secondo ammonterebbero allo 0,16% del totale e per un costo a carico della collettività di 121 milioni, a cui si aggiungono 67 milioni di contributivi figurativi, che l’istituto di previdenza deve versare anche ai 2.239 dipendenti che ricoprono funzioni pubbliche elettive. In tutto, si tratterebbe (sempre nel settore pubblico) di un esercito, corrispondente a 4.442 dipendenti assunti a tempo pieno solo per aspettative e permessi sindacali.
Contributi sindacati gonfiati per il meccanismo degli scatti automatici di carriera
Un caso eclatante può essere inteso quello dell’ex segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che in appena 5 anni si è visto più che raddoppiare l’emolumento da 115 a 336 mila euro. Non è finita: la legge 300/70 dello Statuto dei Lavoratori stabilisce che un sindacalista non solo ha il diritto di vedersi versati i contributi sullo stipendio che avrebbe percepito, se avesse continuato a lavorare alle dipendenze dell’impresa o dell’ente pubblico, ma che gli siano riconosciuti anche tutti gli scatti di carriera. Per essere più chiari: se quando ho deciso di votarmi alla causa dei lavoratori ero un semplice magazziniere, ho diritto negli anni a vedermi calcolati i contributi dal vecchio datore di lavoro, come se nel frattempo avessi fatto carriera, diventando magari capo reparto.