La vendita dei prodotti gluten-free ha subito un’impennata nel corso degli ultimi anni. In Italia, stando alle ultime statistiche, ci sono 200 mila celiaci accertati. Dati che potrebbero essere presto aggiornati, raggiungendo nel corso dei prossimi anni quota 600 mila. Numeri importanti, soprattutto se si considera che rispetto al 2016 c’è stato un incremento pari al 31 per cento. La spesa per gli alimenti senza glutine è stata calcolata in 105 milioni di euro, una cifra esagerata se rapportata ai veri celiaci presenti in Italia.
6 milioni di italiani acquistano prodotti gluten-free senza essere celiaci
In Italia ci sono 6 milioni di persone che consumano alimenti senza glutine pur non avendo la celiachia, malattia che provoca un’infiammazione cronica all’intestino tenue scatenando reazioni quali gonfiore e dolore addominale, astenia e diarrea cronica. Come riporta in un approfondimento il portale Business Insider Italia, per ogni celiaco vero ci sono altri 30 individui che acquistano prodotti gluten-free senza averne un reale bisogno. Da qui i numeri citati in precedenza, che testimoniano l’importanza economica degli alimenti privi di glutine in questo specifico settore.
I rischi di una dieta senza glutine non necessaria
Decidere volontariamente di interrompere l’assunzione di glutine acquistando soltanto prodotti gluten-free non è però una buona idea. Diversi studi scientifici hanno infatti confermato che seguire una dieta priva di glutine comporta un’acquisizione maggiore di calorie, grassi saturi e sodio, a discapito invece di minerali e fibre. Bisogna inoltre tener conto dell’alto indice glicemico del riso, l’alimento consumato dai celiaci in alternativa alla pasta. Occorre infine tener conto dei dolci per celiaci, i quali contengono valori di zuccheri e grassi superiori rispetto ai dolci tradizionali per compensare gli scarsi livelli di proteine assunti durante un regime dietetico basato sugli alimenti gluten-free.
Leggi anche: Il business degli alimenti ‘gluten free’: attenti all’etichetta fuorviante
Cibo fake sulle tavole degli italiani: ecco quali sono gli alimenti interessati
Scrivete a [email protected]