Ristori-quater e contributi a fondo perduto: esclusi i professionisti

Il decreto Ristori-quater estende i contributi a fondo perduto ad agenti e rappresentanti di commercio, ancora esclusi i professionisti ordinistici.
4 anni fa
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Contributo a fondo perduto: il credito d'imposta non si cede

I professionisti ordinistici non trovano pace neanche con il Ristori-quater. Infatti coloro che sono iscritti alle casse di previdenza private non possono richiedere il contributo a fondo perduto previsto per ristorare i contribuenti dai danni economici da covid-19.

 

Al contrario, novità positive riguardano invece gli agenti e i rappresentanti di commercio che operano in determinati settori.

 

Ecco in chiaro le novità previste dal Ristori-quater in materia di contributi a fondo perduto.

L’intervento del del decreto Ristori: fondo perduto agli agenti di commercio no ai professionisti con cassa

L’art.6 del D.L. 157/2020, Ristori-quater, dispone che il contributo a fondo perduto previsto dal D.

L. 137/2020, decreto-Ristori, può essere richiesto anche da coloro che:

 

  • alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e
  • dichiarato di svolgere come attivita’ prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 dello stesso decreto.

 

Il riferimento è ad agenti e rappresenti operanti in determinati settori.

 

Come da guida dell’Agenzia delle entrate (contributi a fondo perduto D.L. Ristori):

 

il codice attività prevalente è quello dichiarato ai sensi dell’articolo 35 del Dpr n. 633/1972, quindi quello comunicato in fase di apertura o variazione della partita Iva con il modello AA7/AA9 presso gli Uffici dell’Agenzia delle entrate o insieme al modello Comunica in Camera di Commercio.

Se per gli agenti e rappresentanti di commercio ci sono buone novità, lo stesso non può dirsi per i professionisti ordinistici. Il riferimento è ai professionisti iscritti alle casse di previdenza private (professionisti con cassa).

 

Infatti, i professionisti con cassa,  rimangono esclusi dai contributi a fondo perduto.

 

A dir la verità, in fase di approvazione del Ristori-quater, erano trapelate notizie positive sull’estensione del contributo a fondo perduto anche per i professionisti.

 

Tuttavia poi l’intenzione è stata smentita in fase di stesura dello stesso decreto.

I contributi a fondo perduto del D.L. Ristori

Per gli agenti e rappresentanti di commercio valgono tutte le condizioni di accesso previsti dal primo D.L. Ristori.

 

In particolare,  con l’art 1 del D.L. 137/2020, è stato ripreso il contributo a fondo perduto previsto dal D.L. 34/2020, D.L. Rilancio ammettendo specifico soggetti.

 

Il fondo perduto è riconosciuto a coloro che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 del Decreto Ristori. Rileva l’allegato 1 come sostituito dal decreto Ristori bis.

 

Il contributo spetta a condizione che:

 

  • l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore
  • ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

 

La platea dei beneficiari include anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10% del calo del fatturato).

 

Per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza dei requisiti di fatturato.
Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020.

I contributi a fondo perduto del D.L. Ristori: i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato apposta guida sui contributi di cui al D.l. Ristori ora ripreso nel Ristori-quater.

 

Nella guida è specificato che l’importo riconosciuto è commisurato al precedente contributo a fondo perduto previsto dall’art. 25 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (cosiddetto decreto “Rilancio”), al quale:

 

  • per le numerose categorie economiche maggiormente impattate dal lockdown
  • si applica un aumento percentuale che può arrivare fino al 400%.

 

L’aumento percentuale è specificato per ogni codice ATECO riportato nell’allegato 1  del decreto Ristori.

Tale allegato è stato sostituito con il Ristori-bis.

 

L’erogazione avviene:

 

  • con modalità automatica, se il beneficiario del contributo “Ristori” aveva ottenuto l’accredito del contributo di cui all’art. 25 del decreto Rilancio;
  • a seguito della presentazione telematica di apposita istanza, per i soggetti che non avevano richiesto il precedente contributo previsto dal decreto Rilancio.

 

Il nuovo contributo a fondo perduto è escluso da tassazione – sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap. Inoltre, non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi, di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del DPR 917/86, TUIR.

Quanto spetta agli agenti e rappresentati di commercio?

L’ammontare del nuovo contributo è determinato con due fasi di calcolo.

 

Nella prima fase, si determina la base di calcolo applicando alla differenza tra l’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’analogo importo del mese di aprile 2019, una delle seguenti percentuali:

 

  • 20%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro;
  • 15%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma nonl’importo di 1.000.000 di euro;
  • 10%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro.

 

Ad ogni modo, viene comunque dato un importo minimo: di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

 

Per quanto riguarda i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019, se la differenza tra l’importo del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 e aprile 2019 è un valore pari a zero o positivo, la base di calcolo è pari all’importo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

 

Determinata la base di calcolo, il contributo spettante  è determinato applicando alla stessa base determinate percentuali: 50%; 100%; 150%; 200%; 400%.

 

Nel caso specifico degli agenti e rappresentanti di commercio si applica la sola percentuale del 100%.

 

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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