Bollette di luce e gas alle stelle e la profezia di Goldamn Sachs non aiuta a fare sogni tranquilli. Pe la banca d’affari, infatti, nello scenario peggiore nel 2023 le famiglie italiane potrebbero sostenere bollette da circa 500 euro al mese che senza gas russo potrebbero salire anche a 590 euro.
L’anno scorso si pagava tre volte meno, però, tuonano in molti. C’è chi ci spiega che fa tutto il possibile per risparmiare: tiene l’acqua aperta il meno possibile, fa la lavatrice a pieno carico e accende gli elettrodomestici solo nella fascia oraria più conveniente.
Il timore di nuovi aumenti generalizzati di tutti i beni e servizi è sempre più alto. E proprio per questo c’è la corsa alla migliore offerta, i supermercati sono presi dall’assalto nel primo giorno di volantino. Mamme con molte figli temono che con la minaccia di Putin sul grano, acquistare prodotti derivati dal grano diventerà un salasso e come si farà quindi con la colazione per i bambini?
Il rischio di bollette di luce e gas a 500 euro al mese
Arriva un report da Goldamn Sachs sulla crisi energetica per il quale i mercati starebbero sottostimando le conseguenza della crisi energetica. Le famiglie italiane secondo la banca d’affari rischiano si ricevere bollette da quasi 500 euro al mese, cifra che potrebbe raggiungere anche i 590 euro al mese se ci fosse lo stop definitivo del gas dalla Russia. Esattamente si potrebbero arrivare a pagare 402 euro per il gas e 193 euro per la luce.
Una situazione scioccante alla quale gli italiani non sono per nulla preparati. I disoccupati da Nord a Sud dicono di essere stanchi delle promesse in quanto attendono da anni un lavoro che non hanno mai avuto.
Come ovviare al problema
Per evitare un salasso delle bollette di luce e gas sarebbe opportuno mettere un tetto al prezzo dell’energia elettrica sganciando le quotazioni di quella prodotta da rinnovabili da quella del gas. Venerdì discuteranno di questa misura i ministri europei. Secondo il report della banca d’affari in questo modo i cittadini potrebbero risparmiare fino a 650 miliardi.
L’altra proposta della Goldmann Sachs è quella di un deficit tariffario, in che cosa consiste? Ebbene distribuire l’aumento delle bollette di luce e gas su un orizzonte di dieci-venti anni. Si fisserebbero delle tariffe del mercato tutelato inferiori ai costi spalmando l’esborso. Il problema però è che il 1° gennaio 2023 ci sarà la fine del mercato tutelato, ci sarà quindi una nuova proroga per andare incontro ai consumatori?
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