Pronti contro termine, cosa sono e quali rischi presentano

Pronti contro termine, un investimento semplice per le famiglie, ma che potrebbe nascondere qualche insidia, se non conosciuto adeguatamente. Ecco come si calcola il rendimento e quali rischi comporta.
9 anni fa
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Uno degli strumenti finanziari preferiti dai risparmiatori italiani è quello dei cosiddetti “pronti contro termine” (in siglia Pct o P/T), che nella terminologia inglese si definiscono “patti di riacquisto”. In effetti, si tratta della vendita di un certo numero di titoli da parte della banca al cliente, con l’impegno da parte di quest’ultimo di rivendere alla prima i titoli stessi alla scadenza e al prezzo pattuiti. Fino a tutta la durata dell’investimento – generalmente di poche settimane, al massimo di un anno (non può superare i 12 mesi) – il cliente è tenuto a tenere i titoli sottostanti all’operazione depositati presso un apposito conto acceso presso la stessa banca venditrice.

Il rendimento dell’operazione è dato dalla differenza tra il prezzo di riacquisto e quello iniziale di vendita dei titoli, rapportata al periodo infrannuale. Se, ad esempio, la banca mi vende 100 obbligazioni al prezzo di 1.000 euro e le riacquista dopo un anno esatto a 1.050 euro, il rendimento al lordo delle imposte sarà pari a (1.050 – 1.000)/1.000 = 0,05 (5%).

Rendimento Pct, occhio ai costi

Si tratta di uno strumento di raccolta bancaria indiretta, che presenta vantaggi e svantaggi per chi vi investe. Per prima cosa, il rendimento è generalmente più allettante di quello offerto dagli istituti sui conti deposito o i certificati di deposito. E’ una forma di investimento semplice, che richiede la sola apertura di un conto titoli, ove non se ne possedesse già uno. Tra gli svantaggi dei pronti contro termine vi è, però, come detto l’apertura di un conto titoli, che presuppone il sostenimento dell’imposta di bollo, pari allo 0,2% (2 per mille) della somma ivi depositata. Spesso le banche coprono tale costo, in modo da attirare la clientela, ma bisogna informarsi bene, prima di investire.  

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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