Il prossimo Governo sarà chiamato a mettere in atto la cosiddetta riforma delle pensioni. Già la parola riforma fa pensare a qualcosa che richiede tempo e soprattutto risorse economiche. Dunque, nel breve tempo, c’è bisogno di qualche misura che permetta di scongiurare il ritorno alla legge Fornero e che garantisca una certa flessibilità di uscita dal mondo del lavoro.
Risponde a tale caratteristiche la pensione anticipata con quota 102.
Attenzione, quota 102 dovrebbe scadere a fine anno. In attesa di una vera e propria riforma delle pensioni, la proroga di quota 102 sembra la strada maggiormente percorribile dal prossimo Governo.
Ecco perchè.
Quota 102
Quando parliamo di quota 102, facciamo riferimento alla pensione anticipata che può essere richiesta da coloro che hanno un’età di almeno 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni, 64+38 nel 2022.
Tali requisiti devono essere verificati alla data del 31 dicembre 2022.
Come per quota 100, il requisito di età anagrafica non è adeguato agli incrementi alla speranza di vita (articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78).
Quota 102 può essere sfruttata da: lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) che comprende il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e le gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, gestite dall’INPS, nonché dai lavoratori iscritti alla Gestione Separata.
Quota 102 non è ammessa per il personale appartenente alle Forze armate, il personale delle forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale dei Vigili del fuoco e il personale della Guardia di finanza.
In attesa della riforma delle pensioni, possibile la proroga di quota 102
Il Governo dimissionario, al di là del compimento degli affari correnti e degli atti urgenti legati all’attuale crisi economica, non può occuparsi della riforma delle pensioni. Infatti, a oggi il discorso è stato del tutto abbandonato. I vari incontri tra i sindacati e il premier uscente Draghi, non hanno portato a nulla di concreto.
Ecco perché il nuovo Governo che sarà eletto a fine settembre si porterà con se una grande responsabilità. Infatti dovrà rivedere l’intero sistema pensionistico italiano. Il lavoro sarà molto duro perché fare una riforma delle pensioni necessità di tantissime risorse economiche. E’ chiaro che garantire una maggiore flessibilità a chi vuole andare in pensione comporta dei costi per lo Stato. Ad ogni modo, va scongiurato un ritorno della legge Fornero.
Da qui, si potrebbe adottare una misura temporanea. Questa misura non sarebbe altro che la proroga di quota 102 per il 2023.
La proroga non comporterebbe un’impiego eccessivo di risorse economiche ma consentirebbe a molti di andare in pensione in via anticipata.