Il momento è di quelli particolari perché siamo entrati nella fase definitiva della nuova Legge di Bilancio e del nuovo Decreto Fiscale. La manovra finanziaria dovrà essere approvata definitivamente a breve, e così pure il collegato fiscale. In materia di tasse, imposte, cartelle esattoriali e simili, è sul Decreto Fiscale che si concentrano le speranze per l’arrivo di buone notizie, come la proroga della rottamazione delle cartelle e delle tasse, una nuova pace fiscale e perfino il taglio del Canone Rai, tanto discusso in questi ultimi giorni dopo quanto accaduto in Commissione Bilancio al Senato, dove è stato respinto un emendamento della Lega che voleva confermare il Canone Rai 2025 a 70 euro e non riportarlo a 90 euro.
Proroga rottamazione cartelle e tasse, tutte le novità del momento
Come per tutta la Legge di Bilancio, anche il Decreto Fiscale è ora in Parlamento per gli emendamenti necessari a correggere o integrare i testi originali dei provvedimenti. La conversione in legge del DL Fisco è prevista entro il prossimo 18 dicembre, e la materia è ricca di aspetti molto interessanti per i cittadini.
Partiamo proprio dal Canone Rai, che, come tutti sanno, è un elemento di contrasto all’interno della maggioranza di governo, dopo che Forza Italia ha votato, insieme alle opposizioni, contro l’emendamento della Lega che chiedeva la conferma dell’importo 2024, cioè dei 70 euro di Canone come è stato pagato dai contribuenti quest’anno. Il taglio era stato introdotto dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, ma solo per il 2024. Ecco quindi che, in assenza di una proroga, il balzello nel 2025 tornerà a 90 euro.
Nonostante il veto della Commissione Bilancio del Senato, la questione Canone Rai a 70 Euro non è ancora del tutto chiusa. Anche perché la Lega sembra intenzionata a riproporre questa soluzione in vista della conversione in legge del DL Fisco.
Rinvio acconto IRPEF, tutto confermato, si passa a maggio 2025 come ultima rata
Un’altra novità in arrivo, in questo caso praticamente già certa, è il rinvio del secondo acconto IRPEF, come è accaduto anche nel 2023.
Non vi è alcuna sicurezza, ma una flebile speranza riguarda invece la nuova ipotetica rottamazione delle cartelle esattoriali. Niente di eccezionalmente vasto, perché parliamo di una nuova mini rottamazione. Che consentirebbe solo di far rientrare nei benefici della precedente rottamazione quanti sono decaduti per non aver onorato una delle rate già scadute.
Con l’unica variazione di includere nel novero delle cartelle esattoriali da rottamare anche quelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. Ovvero, le cartelle escluse dalla precedente rottamazione, che fissava il termine ai ruoli affidati alla riscossione fino al 30 giugno 2022.
La rottamazione delle cartelle esattoriali
Niente da fare e speranze a zero per quel maxi progetto di trasformare la rottamazione quinquies in una sorta di rateizzazione permanente. E con la possibilità di aderire sempre con i soliti sconti su sanzioni e interessi. Ma pagando non più in massimo 18 rate trimestrali bensì in 120 rate mensili. La nuova rottamazione sarebbe solo una riproposizione identica alla precedente. Ma con apertura alle cartelle più recenti rispetto alla precedente.
Sull’eventualità che vada in porto, però, ci sono diversi dubbi. Anche perché le cartelle esattoriali hanno già diverse novità ormai sicure che derivano dalla riforma della riscossione. Con rateizzazioni ordinarie più lunghe e con la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali più vecchie di 5 anni.