La compilazione del quadro RS del modello Redditi da parte dei contribuenti in regime forfettario è uno degli argomenti più discussi dell’ultimo mese. Infatti, dopo che l’Agenzia delle entrate ha annunciato l’invio di migliaia di lettere di compliance per sollecitare la sistemazione di errori od omissioni commesse rispetto alla compilazione del quadro RS, diversi addetti ai lavori hanno avuto una reazione piuttosto critica.
Infatti il regime forfettario è un regime con adempimenti contabili e fiscali alleggeriti, ragion per cui l’Agenzia delle entrate non può imporre adempimenti ulteriori o comunque che vadano contro la semplificazione che caratterizza il regime in parola.
A ogni modo, gli obblighi informativi legati alla compilazione del quadro RS, come da DL 132/2023, c.d. decreto proroghe, potranno essere assolti entro il 30 novembre 2024.
Detto ciò, ci sono degli aspetti da chiarire. Uno di questi ad esempio riguarda l’indicazione dei costi relativi ai beni ad uso promiscuo. Come devono essere indicati tali beni nel quadro RS?
Il quadro RS per i contribuenti in regime forfettario
Anche se i contribuenti in regime forfettario non sono soggetti agli ISA, sono comunque tenuti a dare al Fisco alcune informazioni riguardanti l’attività svolta.
Per fare un esempio, nel quadro RS i contribuenti in regime forfettario che svolgono attività d’impresa sono tenuti ad indicare:
- il numero dei mezzi di trasporto utilizzati per la propria attività;
- il costo per l’acquisto di materie prime;
- il costo per il godimento di beni di terzi (vedi ad esempio le auto in leasing);
- le spese per l’acquisto di carburante.
A dir la verità, tramite queste informazioni il Fisco può anche verificare la “capacità di spesa” dell’imprenditore. In alcuni casi, un’evidente incongruenza rispetto ai redditi dichiarati, agli occhi del Fisco potrebbe anche apparire quale sintomo di evasione.
Quadro RS forfettari. Utilizzo promiscuo dei beni e compilazione del prospetto
Detto ciò, proprio rispetto alla compilazione del quadro RS, l’Agenzia delle entrate sta inviando migliaia di lettere di compliance sul quadro RS.
Dopo le proteste dei diversi addetti ai lavori che ritenevano ingiuste le comunicazioni inviate da Fisco, con il decreto proroghe è stato disposto che gli obblighi informativi legati alla compilazione del quadro RS potranno essere assolti entro il 30 novembre 2024.
Soffermandoci sulla compilazione del quadro RS, diversi sono i dubbi che potrebbero sorgere in fase di compilazione.
Uno di questi riguarda la corretta indicazione dei costi legati all’utilizzo di beni ad uso promiscuo. Dunque, facciamo riferimento a quei beni che vengono utilizzati sia nella sfera d’impresa (o professionale) che in quella privata.
A tal proposito, con la circolare n°10/E 2016, l’Agenzia delle entrate ha avuto modo di chiarire che:
le informazioni relative ai costi richieste agli esercenti attività di impresa dovranno essere dichiarate solo laddove i contribuenti abbiano ricevuto la relativa documentazione fiscale nel periodo di imposta e nella misura in essa indicata.Si rileva, inoltre, che i beni strumentali utilizzati promiscuamente per l’esercizio dell’impresa, dell’arte o professione e per l’uso personale o familiare del contribuente, dovranno essere dichiarati nella misura del 50%.
Dunque, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo e da eventuali diverse percentuali di deducibilità contenute nel TUIR, i beni utilizzati promiscuamente per l’esercizio dell’impresa, arte o professione e per l’uso personale o familiare, rilevano nella misura del 50 per cento.
I costi ad essi riferiti andranno indicati in tale misura.
Riassumendo…
- Tramite la compilazione del quadro RS del modello Redditi, i contribuenti in regime forfettario assolvono agli obblighi informativi previsti per legge;
- l’Agenzia delle entrate sta inviando miglia di lettere di compliance per sollecitare il ravvedimento di errori od omissioni commesse rispetto alla compilazione del quadro RS;
- ai fini del quadro RS, i beni utilizzati promiscuamente rilevano nella misura del 50 per cento.