Quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza

Vediamo punto per punto quali entrate riducono l'importo spettante del reddito di cittadinanza. Visto che sono tanti i fattori che possono incidere sulla somma erogata e caricata, mese dopo mese, sulla carta del reddito di cittadinanza.
3 anni fa
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riforma reddito di cittadinanza

Vediamo quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza. Visto che sono tanti i fattori che possono incidere sulla somma erogata e caricata, mese dopo mese, sulla carta del reddito di cittadinanza.

Prima di tutto, su quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza, c’è da dire che il sussidio si compone di due quote. Una quota che è di sostegno al reddito, ed un’altra quota che è accessibile, e quindi aggiunta, solo se la famiglia vive in affitto.

Oppure se sta pagando sulla prima casa di proprietà un mutuo.

Quindi, su quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza, le famiglie a parità di tutti gli altri requisiti prendono un sussidio più alto con un mutuo da pagare. Oppure se pagano un canone di locazione.

Quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza?

Per quel che riguarda invece la quota di sostegno al reddito, l’importo del sussidio tende ad abbassarsi in maniera inversamente proporzionale al numero dei componenti del nucleo familiare. In quanto la quota di sostegno al reddito viene calcolata e riconosciuta in base alla scala di equivalenza.

Inoltre, su quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza, più alto è l’ISEE, minore sarà l’importo del reddito di cittadinanza riconosciuto. Fermo restando che attualmente il reddito di cittadinanza è off-limits se l’ISEE supera la soglia dei 9.360 euro annui.

Quali sono gli importi massimi spettanti per il reddito di cittadinanza

Per la quota relativa agli immobili, il contributo rata del mutuo per il reddito di cittadinanza arriva ad un massimo di 1.800 euro annui per le famiglie con un finanziamento ipotecario da onorare. Mentre si sale ad un massimo di 3.360 euro annui per le famiglie che vivono in affitto.

La quota di integrazione reddituale, invece, può variare da un minimo di 6.000 euro ad un massimo di 13.200 euro annui.

Si tratta di un’ampia variabilità in quanto il calcolo, come sopra detto, non tiene conto solo su quali entrate riducono l’importo spettante del reddito di cittadinanza.

Ma anche sul numero dei componenti del nucleo familiare. Facendo distinzione tra adulti e minori. Ed anche facendo attenzione all’eventuale presenza, nel nucleo familiare, di persone in condizioni di disabilità grave o non autosufficienti.

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