In determinati casi è possibile andare in pensione dopo solo 15 anni. Come canta Elisa con il brano Qualcosa che non c’è: “Tutto questo tempo a chiedermi cos’è che non mi lascia in pace. Tutti questi anni a chiedermi se vado veramente bene, così”.
Tanti sono i dubbi con cui tutti quanti noi facciamo i conti e che spesso finiscono per affollare la nostra mente nel corso degli anni. Lo sanno bene tutti i lavoratori che passano le giornate alle prese con i vari impegni lavorativi, senza tuttavia avere la certezza di come e quando potranno finalmente andare in pensione.
Per accedere a tale trattamento, infatti, bisogna maturare determinati requisiti anagrafici e contributivi. Proprio quest’ultimi sono oggetto di continue modifiche nel corso degli anni, tanto da rendere difficile, soprattutto per i più giovani, riuscire a prevedere l’anno di uscita dal mondo del lavoro.
Diverse sono le misure attualmente disponibili, come ad esempio Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale. Ma non solo, in determinati casi è possibile andare in pensione dopo solo 15 anni. Entriamo nei dettagli e vediamo di quali si tratta.
Quali lavori ti fanno andare in pensione dopo solo 15 anni
Per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna avere almeno 67 anni e maturato vent’anni di contributi. Vi sono però dei casi in cui è possibile uscire dal mondo del lavoro anche con pochi anni di contributi. In particolare grazie alle tre deroghe della Legge Amato si può andare in pensione dopo aver maturato 15 anni di contributi. Come si evince dalla circolare numero 16 dell’Inps del 1° febbraio 2013, infatti, possono beneficare di tale opportunità:
“a) Lavoratori che al 31 dicembre 1992 hanno maturato i requisiti di assicurazione e di contribuzione previsti dalla normativa previgente. […]Ai fini della maturazione dei requisiti in parola, sono utili tutti i contributi (obbligatori, figurativi, volontari, da riscatto e da ricongiunzione) riferiti temporalmente a periodi anteriori al 1 gennaio 1993. I contributi figurativi, da riscatto e da ricongiunzione riferiti a periodi che si collocano entro il 31 dicembre 1992 devono essere valutati anche se riconosciuti a seguito di domanda successiva a tale data.
b) Lavoratori ammessi alla prosecuzione volontaria in data anteriore al 31 dicembre 1992;
c) Lavoratori dipendenti che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno 10 anni per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare“.
Accesso alla pensione con soli 5 anni di contributi
I lavoratori che rientrano nelle categorie poc’anzi citate, quindi, possono andare in pensione dopo solo 15 anni.
Questo è possibile grazie alla cosiddetta pensione di vecchiaia contributiva che viene riconosciuta a coloro che hanno un’età pari ad almeno 71 anni e rientrano nel sistema contributivo puro.
Ovvero i soggetti interessati devono aver versato i propri contributi a partire dal 1996. In caso di dubbi si invita a rivolgersi ad un esperto del settore, come ad esempio un Caf o patronato, per ottenere informazioni dettagliate in merito e sapere quando e in che modo sarà effettivamente possibile andare in pensione tenendo conto della propria situazione personale.