Andare in pensione anticipata per problemi di salute, è ancora possibile?
Ci sono alcune condizioni di salute che permettono di andare in pensione con qualche anno di anticipo rispetto al requisito dei 67 anni previsto per legge. E’ necessario che ci sia una riduzione delle proprie capacità lavorative.
La patologia non deve essere per forza riconducibile a colui che richiede l’assegno pensionistico. Infatti come avviene nel caso di Opzione Donna, la pensiona anticipata può essere riconosciuta anche ai c.d. caregiver che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.
Vediamo nello specifico chi può sfruttare la pensione anticipata e quali sono le malattie che legittimano tale possibilità.
Pensione anticipata per problemi di salute
Di norma per accedere alla pensione di vecchiaia serve sia un requisito anagrafico che contributivo. Infatti, è necessario avere almeno 67 anni e aver versato contributi per almeno 20 anni.
In alcuni casi, la c.d. età pensionabile può essere anticipata.
In particolare, le donne possono anticipare la pensione di 11 anni, mentre per gli uomini si anticipa di sei anni.
Ciò è possibile laddove colui che richiede la pensione abbia subito una riduzione della capacità lavorativa in misura pari o superiore all’80%.
Ma vediamo quali sono le malattie che potrebbero consentire al lavoratore di andare in pensione in via anticipata. L’INPS è molto vigorosa nella valutazione dello stato di salute per la pensione anticipata ai fini dell’assegnazione delle percentuali di compromissione della capacità lavorativa.
Rientrano tra le malattie che compromettono la capacità di lavorare ad esempio:
- diabete mellito;
- problemi all’apparato cardiocircolatorio (cardiopatie, pericarditi; ecc.);
- obesità;
- sclerosi multipla;
- malattia di Parkinson;
- epilessia;
- malattie intestinali croniche;
- AIDS;
- malattie mentali;
- artrosi;
- artrite;
L’INPS nel documento sull’accertamento degli stati invalidanti spiega che ci sono:
sia infermità cui è attribuita una percentuale “fissa”, sia infermità per le quali l’invalidità è riferita a una o più fasce successive di dieci punti percentuali, individuate secondo classi funzionali definite in base a criteri di evidenza clinica.
Quali problemi di salute danno diritto alla pensione a 59 anni
Nel titolo parliamo di pensione a 59 anni in ipotesi di malattie. Non per forza la condizione di malato deve riferirsi a colui che richiede di andare in pensione anticipata.
E’ il caso ad esempio di Opzione Donna. Tale modalità di pensionamento anticipato è riservata alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni.
Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. Ecco perché c’è chi può andare in pensione a 59 anni con due figli.
Al momento della presentazione della domanda la lavoratrice deve infatti trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- svolgere assistenza da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- soffrire una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.
Opzione donna vale anche per chi è con i vecchi requisiti ossia non rientra nelle nuove categorie.
Riassumendo…
- Alcuni problemi di salute danno diritto alla pensione anticipata;
- è necessaria la verifica di una riduzione della capacità lavorativa in misura pari o superiore all’80%;
- anche con Opzione Donna si può andare in pensione con qualche anno di anticipo;
- può sfruttare Opzione Donna anche chi assiste da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.