Quali spese vanno documentate per ottenere il bonus acqua potabile

Le spese che danno diritto al bonus acqua potabile devono essere opportunamente documentate con fattura o documento commerciale con codice fiscale
3 anni fa
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Bonus acqua potabile, dopo la percentuale arriva il codice tributo

Al fine di godere del nuovo bonus acqua potabile, introdotto dalla Legge di bilancio 2021 (commi 1087 e 1089) è necessario che le spese sostenute siano effettivamente documentate.

Il bonus acqua potabile

Il bonus, si sostanzia in un credito d’imposta spettante a fronte di spese sostenute, nel periodo 1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2022,

per l’acquisto e per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.

Beneficiari possono essere persone fisiche e soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Gli importi del bonus

Il credito d’imposta acqua potabile è pari al 50% della spesa sostenuta. Tuttavia, il beneficio non può essere superiore a:

  • 1.000 euro per ciascuna unità abitativa, se trattasi di persone fisiche non esercenti attività economica
  • 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, se trattasi di altri soggetti.

Come documentare le spese nel bonus acqua potabile

I criteri, le modalità di applicazione e fruizione del beneficio sono definiti con il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno 2021.

Uno dei requisiti fondamentali per godere del bonus acqua potabile è quello di documentare le spese sostenute. In dettaglio, le spese che danno diritto al bonus (acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti), devono essere documentate:

  • con fattura elettronica
  • oppure con documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito (per le spese sostenute in data antecedente il 16 giugno 2021, se il documento commerciale non riporta il codice fiscale, è possibile integrarlo a mano).

E’ precisato che, per i soggetti esonerati dalla fatturazione elettronica (ad esempio il contribuente forfettario), va bene anche la fattura cartacea.

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Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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