Quando conviene veramente la cessione del credito? Te lo dice la banca

L’ABI illustra i casi in cui conviene optare per la cessione del credito a fronte dei bonus casa, come ristrutturazione, facciate, bonus 110, ecc.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Quando conviene veramente la cessione del credito? Te lo dice la banca

L’ABI (Associazione bancaria italiana) ha pubblicato un’infografica semplice ed intuitiva che guida il contribuente nella scelta di quale sia la strada migliore da intraprendere a fronte dei bonus casa (detrazione, sconto in fattura o cessione del credito).

Più in dettaglio, l’infografica è incentrata sulla cessione del credito.

Cessione del credito per i bonus casa

Per le spese che danno diritto al bonus 110, il beneficiario può, in alternativa alla detrazione fiscale, optare per:

  • lo sconto in fattura da parte della stessa impresa che esegue i lavori, la quale poi recupera l’importo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari)
  • oppure la cessione del credito a terzi, inclusa l’impresa che esegue i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari. Il cessionario (chi riceve il credito) può utilizzarlo in compensazione oppure cederlo ulteriormente.

Stessa cosa può avvenire, con riferimento alle spese 2020 e 2021, per gli altri bonus casa (bonus ristrutturazione, ecobonus, bonus facciate, ecc.).

Perché conviene la cessione del credito

Tra i soggetti verso cui è possibile effettuare la cessione del credito rientrano, dunque, anche le banche.

La cessione del credito permette al contribuente di ricevere liquidità immediata, senza dover attendere di recuperare il beneficio fiscale in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazione (di norma, nell’arco di 10 anni o 5 anni se trattasi di bonus 110).

Come spiega l’infografica ABI, la cessione a fronte dei bonus casa conviene, ad esempio, in questi casi:

  • si ritiene di non avere capienza reddituale su­fficiente per recuperare in dichiarazione l’intero ammontare della spesa sostenuta (in caso di incapienza IRPEF, infatti, la detrazione è persa in parte o tutta)
  • il contribuente vuole recuperare in un’unica soluzione l’importo spettante, senza attendere anni
  • si vuole beneficiare delle agevolazioni senza utilizzare (del tutto o in parte) fondi propri (in tal caso si può ricorrere al c.d. finanziamento ponte).

Potrebbero anche interessarti:

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

banche più sicure
Articolo precedente

BTp e conti deposito: ecco quelli con tassi di interesse e cedola lorda effettiva fino al 3%

mini crociere
Articolo seguente

Mini Crociere Costa: offerte con prezzi shock a partire da 249 euro con Fortuna, Luminosa e Smeralda