Quando il periodo di invalidità è utile per andare in pensione

L’assegno ordinario di invalidità è utile anche per andare in pensione. In quali casi sono riconosciuti i contributi figurativi.
3 anni fa
1 minuto di lettura
invalidità

Anche l’assegno di invalidità è utile per andare in pensione. L’Inps riconosce infatti la contribuzione figurativa per il periodo di godimento della prestazione, sia essa temporanea o definitiva. I contributi così maturati sono utili per il raggiungimento delle pensione di vecchiaia.

La contribuzione figurativa è riconosciuta dall’Inps ai percettori di assegno ordinario di invalidità solo a determinate condizioni. Tale contribuzione sarà utile solo ai fini del diritto e non anche della misura, quindi non è valida per il calcolo dell’importo della pensione futura.

Assegno ordinario di invalidità e contributi

Per quanto riguarda il riconoscimento dei contributi figurativi a seguito dell’erogazione dell’assegno ordinario di invalidità, si fa riferimento alla legge n. 224 del 1984. La copertura previdenziale ai fini pensionistici è assicurata solo per i periodi scoperti durante l’erogazione della prestazione.

In altre parole, poiché il beneficiario dell’assegno di invalidità potrebbe anche lavorare, qualora il datore di lavoro versasse dei contributi, questi sostituirebbero la contribuzione figurativa Inps. Pertanto il riconoscimento della contribuzione per invalidità avverrà solo a posteriori, una volta verificata la copertura.

Altro aspetto importante da tenere presente è che la contribuzione figurativa è riconosciuta dall’Inps solo nella gestione lavoratori dipendenti (FPDL). Sono quindi escluse le altre gestioni pensionistiche.

La domanda di pensione

I periodi di godimento dell’assegno ordinario di invalidità determinano quindi il riconoscimento di contributi figurativi solo per il diritto alla pensione di vecchiaia. Sono escluse tutte le altre forme di pensionamento anticipato.

Pertanto, il beneficiario dovrà attendere il compimento dei 67 anni di età. Solo allora l’Inps accrediterà la contribuzione figurativa spettante utile al raggiungimento del requisito minimo dei 20 anni di contributi.

Se, ad esempio, un lavoratore avesse 19 anni di contributi versati, quindi insufficienti a ottenere la pensione di vecchiaia, può chiedere l’accredito dei contributi figurativi previsti per il periodo di godimento dell’assegno ordinario di invalidità.

Se nell’arco della vita lavorativa avesse percepito tale assegno per 1 anno, potrebbe quindi raggiungere il requisito minimo dei 20 anni previsti dalla legge.

Si ricorda che i periodi di contribuzione così riconosciuti sono validi solo per il diritto al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. In nessun modo influiranno sulla misura dell’assegno della pensione che, in alcuni casi, potrebbe essere integrata al trattamento minimo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

730
Articolo precedente

730: attenzione, se sbaglia il commercialista paghi tu, ecco quando può accadere

Bonus e proroghe decreto Sostegni bis, le ultimissime dagli incentivi auto alle scadenze fiscali
Articolo seguente

Bonus e proroghe decreto Sostegni bis, le ultimissime dagli incentivi auto alle scadenze fiscali