Dopo i primi pagamenti del reddito di cittadinanza ad aprile scorso, è scoppiata nel web la polemica da parte dei beneficiari che hanno ricevuto meno di 100 euro. La pagina Facebook Inps è stata presa d’assalto (le risposte esasperate e pungenti del social media manager sono diventate un caso mediatico). Ma è vero che ci sono persone che hanno ricevuto appena 40 euro (la metà del bonus Renzi che già qualcuno aveva definito poco più di una mancia?).
40 euro per il reddito di cittadinanza, nessuna truffa: ecco la spiegazione
Leggendo i commenti su internet molti utenti ci hanno scritto per sapere se si tratta di storie inventate o se veramente, a dispetto dei 780 euro promessi, in molti casi il sussidio si è fermato a 40 euro (o comunque meno di 100 euro).
La verità è nel mezzo: le storie non sono inventate ma, a ben vedere, c’è una spiegazione logica. L’Inps ha infatti chiarito che non si tratta di una truffa o di promesse non mantenute. La legge sul punto è chiara: il sussidio va da un minimo di 480 euro ad un massimo di 9360 euro l’anno. A conti fatti, dividendo questi importi per i 12 mesi di un anno, si ottengono rispettivamente 40 e 780 euro mensili. Ovviamente il calcolo del reddito di cittadinanza non è random o casuale ma si basa sulla verifica dei requisiti.
Il sussidio si calcola partendo dall’Isee a cui possono essere aggiunti il bonus affitto o mutuo (rispettivamente fino a 150 euro o 280 euro).
Per capire meglio analizziamo proprio il caso di Alale, il cittadino somalo disoccupato che si è sfogato su internet per la beffa di aver ricevuto 40 euro. Partiamo dai suoi requisiti per vedere come è stato calcolato il reddito di cittadinanza spettante: il suo Isee è di 3534 euro (294,5 euro mensili), e vive, da solo, in un’abitazione popolare.
Il reddito di cittadinanza è compatibile con altri sussidi?
Tra coloro che hanno ricevuto un importo basso a titolo di reddito di cittadinanza, molti sono già beneficiari di altri sussidi. La normativa infatti prevede che questi, pur essendo compatibili, vadano sottratti. L’esempio più classico è la Naspi: l’indennità di disoccupazione quindi non viene cancellata ma il suo importo, già riconosciuto, va decurtato da quello del nuovo sussidio. In questi casi è possibile che l’importo del RdC sia di 40 euro o poco più (e comunque inferiore ai 100 euro).
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