“Una persona con una laurea è una persona che sa meglio destreggiarsi nell’oceano della formazione. Ha ricevuto un orientamento“, affermava Maria Montessori. In effetti non può negare come l’istruzione ricopra un ruolo fondamentale all’interno di ogni società. Grazie a una buona formazione di base, infatti, è possibile maturare le competenze e conoscenze necessarie per destreggiarsi nella vita di tutti i giorni e anche in ambito lavorativo.
Un aspetto, quest’ultimo, che contribuisce allo sviluppo dell’economia nazionale. Proprio gli anni trascorsi a studiare tra i banchi dell’università, però, possono ritardare l’ingresso nel mondo del lavoro, così come l’anno di uscita da quest’ultimo.
Quando il riscatto laurea vale il doppio
Importanti novità in arrivo dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale per quanto concerne il riscatto della laurea. Grazie a un messaggio di dicembre 2022, infatti, l’Inps ha fatto sapere che i professionisti iscritti alle casse professionali private possono beneficiare del doppio riscatto della laurea. Il tutto sostenendo due volte l’onore del riscatto. Ma come è possibile?
Entrando nei dettagli l’istituto di previdenza ha ricordato che per poter optare per il riscatto della laurea presso l’Inps è necessario che gli anni trascorsi all’università non siano già coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa, volontaria o, appunto, riscatto. Stando a quanto previsto dal decreto legislativo numero 184 del 30 aprile 1997, però, tale divieto concerne solamente le gestioni Inps. Tra quest’ultime, ad esempio, si annoverano lavoratori dipendenti, autonomi o gestione separata.
Fanno eccezione, invece, i lavoratori iscritti alle casse professionali. Ne consegue, pertanto, che i professionisti che hanno già riscattato la laurea presso la propria cassa privata possono, facoltativamente, chiedere il riscatto anche presso l’Inps.
Il riscatto della laurea, quindi, vale il doppio solamente per i liberi professionisti che hanno chiesto il riscatto solo presso il proprio Ordine e vogliono effettuare la stessa richiesta, in un secondo momento, anche presso l’Inps. Un’opzione da non lasciarsi scappare, perché permette ai soggetti interessati di ottenere un assegno pensionistico più alto. In ogni caso, è bene ricordare, il riscatto della laurea è ammesso solo a patto di aver conseguito il titolo di studio in questione. Non vengono, ovviamente, presi in considerazione gli eventuali anni fuori corso.