La fine dello stato di emergenza sanitaria, fissata al 31 marzo 2022, non coinciderà con l’abbandono definitivo di tutte le restrizioni Covid, specie per quanto riguarda l’obbligo di Green pass. La certificazione verde, infatti, continuerà a essere richiesta per molti eventi e occasioni. I nodi da sciogliere, specie per quanto riguarda il rientro al lavoro, restano però ancora molti. Il Governo, a tal proposito, pare intenzionato a procedere per gradi, così da scongiurare le possibili complicazioni conseguenti a un “liberi tutti”.
Come dovranno comportarsi quindi i lavoratori? Varrà ancora l’obbligo? E quali saranno le regole di cui dovranno tenere conto i non vaccinati sospesi? Proviamo a fare chiarezza.
31 marzo 2022: fine dello stato di emergenza
Come già anticipato sopra, il 31 marzo 2022 cessa ufficialmente lo stato di emergenza sanitaria in Italia. Da aprile, però, si avvierà una nuova fase di gestione dei rischi pandemici, che vedrà l’abbandono graduale delle restrizioni, sopratutto per quanto riguarda l’accesso ai luoghi aperti al pubblico.
Nello specifico, il Governo pare sia a lavoro su un decreto che delinei le regole generali l’obbligo e l’esibizione di certificazione verde Covid. Dovrebbe essere ancora mantenuta, almeno inizialmente, la distinzione tra Green pass base (ottenibile con esito negativo di un tampone) e Green pass rafforzato (rilasciato dopo avvenuta guarigione e/o vaccinazione).
A confermarlo anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Ritengo ragionevole pensare che a fine maggio nel nostro Paese il Green pass non sarà più richiesto. Questo è un obiettivo del Governo […], arriveremo in un momento in cui, nella versione base, non sarà più richiesto. Poi lo strumento rimane lì qualora ci fosse la necessità di affrontare la situazione”.
1 aprile 2022: addio a Green pass rafforzato (ma solo per alcuni settori)
La prima data da segnarsi in calendario, conseguente alla fine dello stato di emergenza, è quella di venerdì 1 aprile 2022.
- alberghi;
- musei e mostre;
- uffici pubblici, per andare in banca o all’ufficio postale;
- stadi;
- bar e ristoranti (ma solo se all’aperto).
Il certificato verde Covid non sarà più richiesto dal 1° aprile anche per praticare sport (se all’aperto), mentre il Green pass base smetterà di essere richiesto per:
- usufruire di servizi alla persona (parrucchieri, estetisti etc.);
- l’acceso in negozi che non vendono ben di primaria necessità;
- spostarsi tramite mezzi di trasporto pubblico (autobus, metropolitane etc.).
1 maggio: le attività che aprono ai non vaccinati
Un’altra data spartiacque è quella di domenica 1 maggio. In occasione della festa dei lavoratori, infatti, se non dovesse registrarsi un aumento dei contagi l’Esecutivo è probabile che procederà con un’apertura delle attività ai non vaccinati. Nello specifico, il Green pass rafforzato non sarà più richiesto per:
- l’accesso a palestre, piscine e centri sportivi;
- praticare tutti sport che fino al 30 aprile richiedevano il super Green pass;
- frequentare l’Università e i corsi universitari;
- accedere in bar, ristoranti e locali al chiuso;
- partecipare a congressi e convegni;
- l’ingresso nei cinema, nei teatri, nelle sale da concerto.
Non è ancora stato chiarito, però, se per queste attività continuerà a essere richiesto il Green pass base ai non vaccinati (in attesa del definitivo abbandono).
15 giugno 2022, addio a obbligo vaccinale per over 50: potranno tornare a lavoro i non vaccinati sospesi?
Il 15 giugno è la data che chiude la road map delle restrizioni, ovvero la data fissata per l’addio definitivo all’obbligo vaccinale per gli over 50. Quelli che non hanno ancora completato il ciclo di vaccini, infatti, non saranno tenuti più a farlo (per legge) e potranno riprendere le attività sospese per via dell’emergenza pandemica.
Questa data, però, apre la strada a tutta una serie di dubbi che coinvolgono il mondo del lavoro e i professionisti in generale.
Per avere risposte certe, quindi, è meglio aspettare il decreto che dovrebbe arrivare entro la fine del mese.