Quando si può andare in pensione indipendentemente dall’età: chiarimenti sui requisiti Quota 41

Quota 41 è riservata solo a una ristretta categoria di lavoratori. Oltre ai versamenti, però, è necessario possedere altri requisiti.
3 anni fa
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Andare in pensione con 41 anni di contributi (quota 41) indipendentemente dall’età è una prerogativa riservata solo ai lavoratori precoci. Si tratta di quelle persone che hanno iniziato a lavorare da giovani e possono vantare almeno 12 mesi di contributi al compimento dei 19 anni di età.

Si tratta di una forma di pensionamento anticipato che riguarda sia uomini che donne. Il requisito dei 12 mesi di contribuzione versata prima dei 19 anni di età, tuttavia, non è sufficiente per accedere a quota 41.

Come accedere a quota 41, requisiti

Fra gli altri requisiti, i lavoratori precoci che intendono accedere a quota 41 devono aver versato almeno 41 anni di contributi.

Bisogna poi far valere uno stato precario o di disagio sociale, così come prevede la legge. Vale a dire:

  • trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di perdita involontaria del posto di lavoro e risultare disoccupati da almeno tre mesi dall’evento:
  • assistere da almeno 6 mesi un parente di primo grado o il coniuge affetto da handicap grave;
  • avere capacità lavorativa ridotta accertata ai fini dell’invalidità civile pari o superiore al 74%;
  • svolgere attività lavorative usuranti da almeno 6 anni negli ultimi 7 prima della domanda di pensione;
  • essere lavoratori dipendenti addetti alle attività usuranti o ai lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno.

La domanda di pensione

Per andare in pensione anticipata con quota 41 è necessario presentare domanda di pensione precoce al Inps entro una data precisa, la così detta finestra d’uscita. La scadenza è il 1 marzo di ciascun anno.

Entro tale data deve essere soddisfatto il requisito contributivo dei 41 anni (2.132 settimane). Soddisfatto questo requisito, l’Inps concede la pensione anticipata ai lavoratori precoci.

Si precisa che entro il 31 marzo il lavoratore presenta una domanda di verifica dei requisiti a cui seguirà poi la richiesta vera e propria di pensione se il beneficio sarà accordato.

Oltre il 31 marzo la domanda di verifica sarà comunque accettata (entro il 30 novembre), ma non è detto che l’Inps poi riconosca la pensione.

Lo farà solo se ci saranno fondi a sufficienza. Diversamente l’istanza sarà considerata valida per l’anno successivo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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