Quando va in pensione chi è nato negli anni 70 e 80

La pensione per i nati negli anni 70 e 80 sarà influenzata dall’aspettativa di vita e dalle nuove misure della riforma
2 mesi fa
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Foto © Investireoggi

La questione del pensionamento è una preoccupazione condivisa da milioni di italiani. Le attuali normative prevedono che l’età pensionabile sia mediamente intorno ai 67 anni. Tuttavia, è fondamentale capire come queste regole si applicano specificamente a chi è nato negli anni ’70 e ’80, tenendo conto delle possibili variazioni ogni due anni e delle eventuali riforme pensionistiche future.

Sebbene l’età di 67 anni sia un riferimento comune per il pensionamento, diverse opzioni permettono oggi di anticipare o posticipare questo traguardo. Tra le opzioni per il pensionamento anticipato, troviamo:

  • Opzione Donna: un’opportunità rivolta alle lavoratrici che possono andare in pensione anticipatamente.
  • Ape Sociale: un’agevolazione per alcune categorie di lavoratori in difficoltà.
  • Quota 103: consente di andare in pensione con una somma di età anagrafica e anni di contributi pari a 103. In dettaglio, sono richiesti 41 anni di contributi e 62 anni di età.

D’altra parte, chi opta per la pensione di vecchiaia contributiva potrebbe dover attendere fino ai 71 anni, a condizione di avere almeno cinque anni di contributi.

Pensione nati anni 70 e 80: di mezzo la riforma

Un aspetto cruciale che influenza l’età pensionabile è l’aspettativa di vita. Ogni due anni, i requisiti minimi per il pensionamento possono cambiare in base a questo parametro. L’aumento della longevità implica che le generazioni più giovani potrebbero dover lavorare più a lungo prima di poter accedere ai benefici pensionistici.

L’attuale panorama delle pensioni è in continua evoluzione, con possibili riforme che potrebbero alterare significativamente le regole del gioco. Due proposte di riforma frequentemente discusse, e che potrebbero influenzare la pensione per i nati negli anni 70 e 80, includono:

  • Quota 92: che permetterebbe di andare in pensione a 67 anni con 25 anni di contributi. Allo stesso tempo verrebbe prevista una certa flessibilità, ossia iniziare ad uscire, fermo restando i 25 anni di contributi, già a 63 e di prolungarsi fino a 72 anni. Tuttavia chi uscirebbe prima dei 67 anni dovrebbe accontentarsi di un assegno mensile di pensione più basso.
  • Quota 41: che consentirebbe il pensionamento con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.

Queste potenziali modifiche sono particolarmente rilevanti per chi è nato negli anni ’70 e ’80, poiché potrebbero influenzare direttamente i loro piani di pensionamento.

Alcune simulazioni

Volendo fare un’analisi dettagliata per la pensione ai nati negli anni 70 e 80 possiamo provare a fare delle simulazioni. Ad esempio per i nati nel 1972 avrebbe diverse opzioni per il pensionamento:

  • Pensione di vecchiaia: prevista nel 2040, a 68 anni e due mesi.
  • Pensione di vecchiaia contributiva: disponibile nel 2044.
  • Pensione anticipata: possibile nel 2034 a 63 anni e sei mesi (un anno in meno per le donne).

Andando ai nati nel 1979, la situazione potrebbe essere leggermente diversa:

  • Pensione di vecchiaia: accessibile nel 2047.
  • Pensione di vecchiaia contributiva: disponibile nel 2052.
  • Pensione anticipata: possibile nel 2042.

I nati negli anni ’80 affronteranno sfide ancora maggiori per quanto riguarda il pensionamento. L’aspettativa di vita più elevata e le eventuali modifiche legislative renderanno il percorso verso la pensione più complesso. Volendo fare delle proiezioni:

  • Pensione di vecchiaia: non sarà accessibile prima dei 69 anni.
  • Pensione di vecchiaia contributiva: potrebbe richiedere di attendere fino ai 73 anni o più.

Pensione nati anni 70 e 80: prepararsi al futuro

Alla luce di queste proiezioni, è essenziale che i nati negli anni ’70 e ’80 pianifichino attentamente il loro futuro finanziario. Considerando le possibili variazioni nei requisiti pensionistici e le incertezze legate a eventuali riforme, è fondamentale adottare una strategia previdenziale ben ponderata. Ecco alcuni consigli per prepararsi al meglio:

  • Pianificazione Finanziaria: Consulenze con esperti del settore possono aiutare a creare un piano pensionistico personalizzato che tenga conto delle esigenze individuali e delle proiezioni future.
  • Contribuzione Volontaria: Valutare la possibilità di versare contributi volontari per aumentare l’importo complessivo della pensione.
  • Investimenti Previdenziali: Considerare investimenti a lungo termine che possano integrare la pensione pubblica, come piani di previdenza complementare.
  • Monitoraggio delle Riforme: Restare informati sulle evoluzioni normative e sui cambiamenti nei requisiti pensionistici per adattare i propri piani di conseguenza.

Guardando ancora più avanti, i nati negli anni ’90 dovranno prepararsi a lavorare ancora più a lungo.

Le simulazioni indicano che potrebbero dover raggiungere quasi i 70 anni per beneficiare della pensione di vecchiaia, con un incremento di circa tre anni rispetto alla generazione attuale.

Riassumendo

  • L’età pensionabile media è 67 anni, con opzioni per anticipare o posticipare il pensionamento.
  • L’aspettativa di vita influenza i requisiti pensionistici, modificabili ogni due anni.
  • Proposte di riforma includono Quota 92 e Quota 41, influenzando i nati negli anni ’70 e ’80.
  • I nati nel 1972 potranno andare in pensione tra il 2034 e il 2044.
  • I nati nel 1979 avranno accesso alla pensione tra il 2042 e il 2052.
  • Pianificazione finanziaria e investimenti previdenziali sono cruciali per un futuro pensionistico sereno.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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