Quante auto può avere intestate il disabile?

Un disabile titolare di Legge 104 può avere intestate più auto oppure no? Ecco cosa stabilisce la normativa vigente in merito.
7 mesi fa
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auto legge 104
Foto © Pixabay

Quante auto possono essere intestate ad un disabile? Come canta Tananai: “Non mi ricordo dove ho parcheggiato la mia macchina distrutta. Ok va bene che sono distratto, nemmeno tu sei perfetta”. 

Alle prese con mille pensieri, a tutti quanti può capitare di dimenticare dove aver parcheggiato la macchina. Proprio quest’ultima si rivela essere un mezzo di trasporto molto importante, perché permette di raggiungere ogni luogo di interesse in modo estremamente facile e veloce. L’auto, però, non è di certo gratuita.

 Per possederne una, infatti, è necessario sostenere dei costi che finiscono per impattare sul bilancio familiare.

Denaro di cui non tutti dispongono, tanto da essere costretti a rinviare il relativo acquisto. Una rinuncia che può peggiorare ulteriormente la situazione delle persone con disabilità. Quest’ultime, infatti, hanno molto spesso la necessità di avere un mezzo a propria disposizione grazie al quale poter effettuare i vari spostamenti. In tale ambito, fortunatamente, giungono in aiuto alcune agevolazioni volte a favorire i titolari di Legge 104 e i famigliari che hanno fiscalmente a carico un disabile, i quali possono avere la macchina, quasi, gratis.

Quante auto può avere intestate il disabile?

Diverse, in effetti, sono le agevolazioni riconosciute ai titolari di Legge 104 che desiderano acquistare un’auto. Tra queste si annoverano l’esenzione dal pagamento del bollo auto, una detrazione Irpef al 19% e IVA agevolata al 4%, anziché quella ordinaria al 22%. Queste agevolazioni sono valide per acquistare un solo mezzo che può essere utilizzato dal soggetto disabile e dai caregiver, ovvero i famigliari che si prendono cura del soggetto non autosufficiente. Quest’ultimi, è bene sottolineare, possono guidare l’auto purché il relativo utilizzo sia volto principalmente ad aiutare il soggetto disabile.

Ci sono però delle eccezioni per cui un disabile può acquistare una seconda auto e beneficiare delle agevolazioni prima citate. Questo dipende dalla gravità della disabilità che il soggetto in questione si ritrova a dover affrontare.

I non udenti, coloro alle prese con uno stato di cecità assoluta, così come coloro a cui sono riconosciute delle limitazioni gravi nel riuscire a camminare, hanno diritto a degli sgravi fiscali anche sull’acquisto della seconda auto. A tal fine, però, è necessario che siano rispettati dei requisiti.

I requisiti per beneficiare delle agevolazioni sull’acquisto della seconda auto

Innanzitutto per beneficiare delle agevolazioni sulla seconda auto è fondamentale che siano trascorsi almeno quattro anni dall’acquisto della prima. Nel quadriennio, infatti, non si ha diritto ad agevolazioni extra, eccetto il caso in cui l’auto sia destinata alla demolizione o sia stata rubata. Ma non solo, se il disabile grave è fiscalmente a carico di un familiare, quest’ultimo può beneficiare dell’agevolazione soltanto se sono rispettati determinati requisiti reddituali. Come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti:

“Per essere considerato “fiscalmente a carico” il disabile deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro, dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni). Per il raggiungimento di questo limite non va tenuto conto dei redditi esenti, come, per esempio, le pensioni sociali, le indennità (comprese quelle di accompagnamento), le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili. Superando il limite di reddito, le agevolazioni spettano unicamente al disabile: per poterne beneficiare è necessario, quindi, che i documenti di spesa siano a lui intestati e non al suo familiare”.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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