Quando arriva la bolletta di luce e gas spesso si guarda solo il totale da pagare. Quasi mai ci si sofferma sulle tasse più o meno occulte che ricadono sui consumi in misura fissa o variabile.
Al punto che il costo della componente energetica nella bolletta di luce e gas è poco più un terzo dell’intero valore. Così ce la prendiamo col rincaro del prezzo del petrolio o del gas, ma il problema principale non è quello.
Le tasse in bolletta di luce e gas
Leggere una bolletta di luce e gas metano, si sa, non è semplice.
Una cosa però è bene tenere sempre presente: l’incidenza della componente energetica è relativamente bassa sul totale delle voci di spesa. Fra imposte, Iva, accise e oneri di sistema, se ne va la metà dell’importo.
Per la bolletta elettrica le tasse maggiori sono rappresentate dagli oneri di sistema, mentre per la bolletta gas sono le accise. Viene quindi da chiedersi, nel complesso, dove pesa di più il fisco. La risposta è nella fornitura di gas.
Nella bolletta luce il costo energia è pari a circa il 50% dell’intero valore. Il resto sono imposte, oneri e costi legati al trasporto e gestione del contatore. Nella bolletta gas, il costo energia è pari a circa il 42% del totale, il resto sono imposte, oneri di sistema, accise e costi di trasporto e gestione contatore.
Accise e Iva
Perché sulla bolletta elettrica pesa meno il fisco? La risposta è semplice: l’Iva applicata sui consumi (Kwh) è pari al 10%, mentre sui consumi di gas l’Iva è del 10% sui primi 480 metri cubi e al 22% sulla parte eccedente.
Sulla bolletta del gas, poi, incidono anche le imposte erariali (accise) che sono sempre applicate a scaglioni in base ai consumi.
Una utenza domestica è quindi bersagliata da una infinità di imposte e costi fissi che normalmente incidono per i due terzi sul costo finale di una bolletta energetica.