“L’uomo dimenticato è il pulito, silenzioso, virtuoso cittadino nazionale che paga i suoi debiti e le sue tasse e non si è mai sentito di fuori del suo piccolo ambito. … Egli lavora e vota – generalmente prega – ma la sua attività principale nella vita è quella di pagare”, affermava William Graham Sumner. Un concetto senz’ombra di dubbio attuale, dato che tutti quanti ci ritroviamo sempre più spesso a dover mettere mano al portafoglio per pagare i vari beni e servizi.
Tra le voci più odiate dagli italiani, però, si annoverano le tasse.
Quante tasse paga chi guadagna tanto con il nuovo forfettario
Nel corso del 2023 si dovrà fare i conti con delle importanti novità per quanto riguarda il regime forfettario. Soffermandosi sui requisiti, infatti, per il prossimo anno passa da 65 mila euro a 85 mila euro il tetto massimo dei ricavi e dei compensi percepiti. Su tali importi sarà applicata l’imposta sostitutiva pari al 15% o al 5% per le nuove attività. Se si supera quota 85 mila euro, invece, verrà applicata la flat tax fino a un massimo di 100 mila euro. Oltrepassata tale soglia, il soggetto interessato esce in automatico dal regime forfettario.
Regime forfettario 2023: le stime
In base alle prime stime, le modifiche apportate con la Legge di Bilancio 2023 interesseranno solamente il 2% dei forfettari, ovvero una platea di 32 mila titolari di partita Iva. Entrando nei dettagli, l’intervento più importante della Manovra è il potenziamento della flat tax.
Sul reddito aggiuntivo, fermo restando il limite di 40 mila euro, infatti, verseranno il 15%. Questa aliquota unica sostitutiva, che rimpiazza Irpef, Irap e Iva, consentirà ai titolari di partita Iva di risparmiare 10 mila euro di tasse all’anno.
È stata anche introdotta una tassa al 5% sui premi di produttività fino a tre mila euro, contro il 10% attualmente previsto. Delle novità indubbiamente importanti, attraverso le quali il nuovo Governo intende favorire il ceto medio, anziché le persone con redditi più elevati.