L’Inps ha da poco pubblicato un paper che mette in luce un quadro sicuramente non positivo sul reddito di cittadinanza.
Nei primi tre anni dalla sua istituzione, il sussidio è stato erogato a circa 2 milioni di nuclei familiari, per un totale di 4,65 milioni di persone, ed è costato quasi 20 miliardi di euro.
Circa il 70% di chi ha percepito il beneficio tra aprile e giugno del 2019 (cioè fin da quanto è stato istituito), spiega lo stesso istituto, risulta ancora oggi beneficiario.
Il beneficio è concesso per un periodo massimo di 18 mesi ma, come sappiamo, lo stesso può essere rinnovato alla scadenza.
Reddito di cittadinanza quante volte può essere rinnovato?
Come già detto, il Reddito di Cittadinanza è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, ma, dopo la sospensione di un mese, può essere rinnovato. Dunque, a partire dal mese successivo a quello della scadenza è possibile presentare una nuova domanda.
La procedura di presentazione delle domande di rinnovo è la stessa utilizzata per le nuove domande, come anche il modulo da utilizzare. Una volta ottenuto il rinnovo il beneficio sarà erogato sulla medesima Carta di pagamento.
Secondo quanto spiegato dall’Inps, circa il 70% di chi ha percepito il beneficio fin da quanto è stato istituito risulta ancora oggi beneficiario. In molti si chiedono: quante volte può essere rinnovato il reddito di cittadinanza?
In linea di principio, il reddito di cittadinanza può essere richiesto ad oltranza, purché permangano le medesime condizioni di bisogno e si rispettino i requisiti di legge. La norma, infatti, non prevede alcun limite al numero di rinnovi possibili.
Ovviamente, è possibile perdere il sussidio in molti altri casi casi. Ad esempio, si decade dal beneficio col rifiuto di due offerte di lavoro congrue.
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