Quanti anni di lavoro serviranno per andare in pensione dal 2025?

Serviranno più contributi o più anni di età per lasciare il lavoro? Come potrebbero cambiare i requisiti per la pensione nel 2025.
2 mesi fa
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Pensioni
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I requisiti per andare in pensione nel 2025 potrebbero cambiare ancora. Ormai non passa anno che il Parlamento non modifichi qualcosa qua e là al punto che il programma della riforma pensioni somiglia oggi a un cantiere aperto senza scadenza. Con l’unico scopo di tagliare sempre di più sulla spesa previdenziale che punta inesorabilmente verso nuove vette.

D’altro canto, l’inflazione e le esigenze di sostegno dei redditi medio bassi alle famiglie più bisognose non lasciando spazio a interventi diversi sull’assetto previdenziale attuale.

Con all’orizzonte un intervento, meno corposo ma comunque impegnativo, di rivalutazione delle pensioni in pagamento da gennaio. Quindi altri soldi da stanziare a bilancio con la Ue che raccomanda di stringere i cordoni. Insomma, pare che qualcosa cambierà ancora riguardo ai requisiti pensione per il 2025. E non certo in meglio.

Requisiti pensione 2025, cosa potrebbe cambiare

Se da un lato i requisiti pensione per il 2025 non cambieranno dal lato vecchiaia e anticipate contributive, dall’altro le deroghe temporanee in scadenza subiranno quasi certamente modifiche. Parliamo in questo caso di Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna che sono in scadenza il 31 dicembre 2024. Così come in precedenti occasioni, le tre misure sono state tutte prorogate ma con restringimento dei requisiti per l’accesso alla pensione.

Non è ancora dato sapere se Quota 103, la misura che prevede la pensione anticipata a 62 anni di età con 41 di contributi sarà prorogata o meno. Tutto, al momento, depone per una sua interruzione della corsa, ma una estensione per altri 12 mesi all’ultimo momento non è da escludere. Sarà il Parlamento a decidere in tal senso prima dell’approvazione della legge di bilancio.

Ulteriori restrizioni all’accesso a Quota 103 avrebbero poco senso, visto che da quest’anno è diventata molto penalizzante con l’introduzione del ricalcolo contributivo della pensione. Solo poche migliaia di lavoratori hanno finora accettati di lasciare il lavoro a 62 anni ritenendo la deroga pensionistica troppo sconveniente in relazione agli anni di lavoro prestati e ai contributi accumulati.

Opzione Donna e Ape Sociale

Dove, quindi, interverrà il legislatore? E’ probabile che i requisiti per la pensione nel 2025 potrebbero cambiare per quanto concerne Opzione Donna e Ape Sociale. La pensione anticipata riservata alle lavoratrici a 61 anni con almeno 35 di contributi porrebbe subire, come avvenuto la scorsa volta, un peggioramento con innalzamento dell’età anagrafica di un anno. Si profilerà così una convergenza verso l’altra misura, più o meno simile, di Ape Sociale.

Opzione Donna è di fatto diventata un doppione di Ape Sociale prevedendo l’accesso all’anticipo pensionistico con gli stessi requisiti soggettivi. Infatti, al di là dei requisiti contributivi ed anagrafici, bisogna trovarsi in condizioni di fragilità sociale (caregiver, licenziate, disoccupate o invalide). Il che restringe di molto l’accesso a questo tipo di prestazione anticipata.

Ma non è escluso che anche per Ape Sociale possano cambiare i requisiti per andare in pensione nel 2025. Lo scorso anno l’età anagrafica passò da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, pur rimanendo invariato il requisito contributivo. Dal prossimo gennaio si potrebbe salire a 64 anni tondi. A conferma che il governo spinge per alzare l’asticella dell’età piuttosto che quella dei contributi per ritardare il più possibile il pagamento delle pensioni.

Riassumendo…

  • Potrebbero cambiare ancora i requisiti per andare in pensione nel 2025.
  • Nel mirino le deroghe temporanee di Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna.
  • Resteranno invariati i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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