Quanti anni di lavoro servono per maturare il diritto alla pensione

Per andare in pensione servono almeno 20 anni di contributi, ma si può andare anche con meno. Come funzionano le deroghe previste dalla legge.
2 anni fa
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Per andare in pensione, oltre all’età anagrafica, servono almeno 20 anni di contributi.  Questi possono derivare da lavoro, versamenti volontari, accrediti figurativi. La somma di tutto non deve essere inferiore a 20.

Esistono tuttavia delle deroghe per chi non raggiunge questa soglia limite. Anche perché i contributi versati, pochi che siano, non si perdono. Quindi si può andare in pensione anche con meno di 20 anni di contribuzione.

In pensione con meno di 20 anni di contributi

Una di queste è la deroga Amato del 1992 che permette di ottenere la pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contributi a determinate condizioni meglio specificate in questo altro articolo.

Chi però non rientrasse nei parametri, può accedere alla pensione anche solo avendo versato 5 anni di contribuzione. La legge Fornero ha infatti introdotto questa possibilità, ma la pensione sarà liquidata solo col sistema contributivo anche per i periodi lavorati prima del 1996.

La misura è però molto penalizzante poiché si può accedere alla pensione solo al raggiungimento dei 71 anni di età. Requisito anagrafico che salirà di 3 mesi ogni biennio per effetto dell’adeguamento dell’età alla speranza di vita.

Il requisito minimo dei 5 anni

E per chi ha meno di 5 anni di contributi cosa succede? Ebbene la legge prevede che tali contributi versati non possano essere restituiti dall’ente pensionistico che li ha riscossi. Ma nemmeno vanno persi. Pertanto, in qualsiasi momento possono concorrere al raggiungimento dei requisiti previsti per ottenere la pensione, anche in presenza di età anagrafica superiore ai 71 anni.

In sostanza, nessuno vieta agli anziani di lavorare anche in veneranda età per raggiungere la soglia minima dei 5 anni.

Altra possibilità per recuperare tali contributi è quella di farli confluire in una diversa gestione pensionistica per la quale il soggetto ha diritto a percepire una pensione. In tal caso verrà liquidata una “pensione supplementare” calcolata con il sistema contributivo.

Tanto vale anche per l’estero, cioè se il soggetto trasferitosi oltre confine ha diritto ad ottenere o già percepisce la pensione in uno stato per il quale viene riconosciuto il diritto.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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