Quantitative easing, tapering BCE nel 2017? Ecco le previsioni degli analisti

Riunione del board della BCE questo giovedì. Il "quantitative easing" potrebbe essere potenziato, prima che arrivi il "tapering". Ma quali misure si aspetta il mercato?
8 anni fa
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Via il rendimento minimo?

Al secondo posto e per i due terzi degli intervistati ci sarebbe la rimozione del rendimento minimo, al quale la BCE può acquistare i bond. la misura si tradurrebbe in una perdita a carico dei bilanci delle banche centrali nazionali autorizzate agli acquisti, ma potrebbe essere limitata a un ammontare massimo prefissato di bond, al fine di aggirare l’ostacolo della carenza di titoli, ma finendo con ogni probabilità di spingere ancora più in basso i bond con scadenze medio-brevi.

Infine, un quarto degli analisti si aspetta la modifica alla “capital key”, la regola che lega l’ammontare degli acquisti alle dimensioni delle economie nazionali. La BCE potrebbe derogarvi, legando gli acquisti nei prossimi mesi alle dimensioni dei debiti sovrani nazionali negoziati sui mercati. La Bundesbank è fortemente contraria e dati gli effetti controproducenti di una simile misura, che verrebbe percepita come un aiuto sostanzialmente all’Italia, non ci sentiamo di affermare che ciò avverrà. (Leggi anche: BCE vuole modificare il QE, Bundesbank infuriata)

Tapering per il quantitative easing nel 2017?

Quali provvedimenti adotterà, invece, Francoforte per potenziare gli stimoli? La quasi totalità pensa che il QE sarà esteso oltre il marzo del 2017. L’ipotesi più accreditata è che arrivi al settembre dell’anno prossimo. A lunga distanza, al secondo posto, troviamo meno del 20% a rispondere che potrebbero essere rinvigoriti i prestiti alle banche a lunga scadenza, mentre perde quota l’ipotesi di un aumento degli acquisti mensili, già a 80 miliardi. Quasi irrilevanti le altre risposte.

Infine, concentriamoci sulla vera domanda di queste settimane: quando ci sarà il “tapering”? Il grosso degli analisti non ha dubbi che avverrà nel 2017. Oltre un quinto pensa già nel secondo trimestre, mentre un quarto lo colloca nel terzo trimestre e il 30% nel quarto. Se avessero ragione i primi, ci troveremmo dinnanzi a uno scenario, per cui a dicembre la BCE annuncia che il QE sarà prorogato di tot mesi, ma a ritmi inferiori rispetto agli 80 miliardi mensili, magari a 10 miliardi in meno ogni mese.

Il mercato lo interpreterebbe non come un potenziamento degli stimoli, bensì una ritirata dalla politica ultra-espansiva di questi anni, per cui ci sentiamo di escludere che Draghi vorrà inviare un simile messaggio. (Leggi anche: Quantitative easing, perché la BCE parla di tapering)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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