Quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025

Quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025 e perché uscire prima per tanti contribuenti ha un costo rilevante.
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3 giorni fa
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Quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025 e perché uscire prima per tanti contribuenti ha un costo rilevante.
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Andare in pensione in anticipo ha sempre un costo. E non parliamo di comprare contributi o di riscattare, pagando lauti corrispettivi, i periodi utili ad anticipare la pensione. Parliamo di un costo evidente che ogni misura di pensionamento ha quando si anticipa l’età di uscita di diversi anni.

Ci sono misure che prevedono tagli di assegno come una sorta di pegno da pagare sull’altare dell’uscita in anticipo. E poi ci sono gli inevitabili tagli di prestazione che, per forza di cose, gli interessati devono subire per via del metodo di calcolo della prestazione.

Ma andiamo con ordine e vediamo quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025.

La pensione a 62 anni, la quota 103 lo permette, ma siamo sicuri che conviene?

Quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025? Se chi compie queste età esce nel 2025 con la quota 103, ha dei tagli di assegno molto marcati. Perché la quota 103 ha un calcolo abbastanza sfavorevole, soprattutto per chi ha maturato già 18 anni o più di contributi prima del primo gennaio 1996.

E dal momento che parliamo di una misura che necessita di 41 anni di versamenti per poter essere percepita, non è difficile immaginare che ci siano persone che, alla fine del 1995, avessero già 18 anni di contributi. Perché per loro la misura è più penalizzante? Perché la quota 103 prevede un calcolo contributivo totale della pensione. Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e ha maturato 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, avrebbe invece diritto a un calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011.

Una pensione calcolata con il metodo retributivo guarda alle ultime 5 annualità di retribuzione. E più alte sono queste retribuzioni, tanto maggiore è la pensione maturata. La pensione calcolata con il metodo contributivo invece guarda esclusivamente all’ammontare dei contributi. In genere, più pensione retributiva si lascia per strada perché si accetta il calcolo contributivo come sacrificio sull’altare di un’uscita anticipata, più elevato è il taglio, che può arrivare al 35% se non oltre.

Pensione senza limiti di età con 41 anni di versamenti

La pensione di quota 41 per i precoci è una prestazione senza limiti anagrafici. Ha la stessa carriera contributiva della quota 103 ma non ha limiti anagrafici.
La misura è destinata solo a caregiver, invalidi, disoccupati e addetti ai lavori gravosi. E non prevede ricalcolo contributivo. Quindi non è penalizzata come la quota 103, misura che prevede anche un tetto massimo fino a 4 volte il trattamento minimo INPS. La quota 41 non ha questi vincoli, ma ciò non vuol dire che sia una misura priva di tagli o penalizzazioni.

Se parliamo di quanto costa andare in pensione a 62, 63 o 64 anni nel 2025, anche chi ci va con la quota 41 per i precoci ha delle controindicazioni. Perché, invece di arrivare a 42 anni e 10 mesi di versamenti per la pensione anticipata ordinaria, la loro carriera contributiva si ferma a 41 anni. E sono contributi in meno che contano. Senza considerare, inoltre, che la parte contributiva di pensione è calcolata in base a coefficienti che diventano sempre più penalizzanti quanto più bassa è l’età di uscita.

Il montante contributivo, per esempio, si moltiplica per il coefficiente di 5,088% a 64 anni. Oppure per quello del 4,936% a 63 anni, nettamente più basso di quello dei 67 anni, fissato al 5,608%.

Tagli, penalizzazioni ma in molti casi a scadenza prefissata

Non esiste una pensione anticipata che non preveda tagli di pensione. Tra il montante contributivo moltiplicato per dei coefficienti penalizzanti a una certa età e i minori contributi versati, qualcosa si lascia sempre per strada anticipando la pensione.

Poi, come detto, ci sono misure che tagliano la pensione come struttura. Quello che abbiamo detto sulla quota 103 vale anche per opzione donna, un’altra misura a calcolo pieno contributivo. Per fortuna, molte delle limitazioni di alcune misure cessano dopo il periodo di anticipo.

L’esempio più opportuno è l’Ape sociale, una misura che ha molte limitazioni. Ma le più importanti sono il limite di importo a 1.500 euro al mese e la mancanza di tredicesima. Vincoli e limiti che cessano a 67 anni di età, quando l’Ape decade e si passa alla pensione di vecchiaia ordinaria.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Sono un dipendente statale,ho64 anni e circa 37/38 anni di servizio, sono un invalido, titolare della legge 104 art3 comma 3 in più una invalidità pari all’ 80/100, non essendo più nelle condizioni per poter lavorare, potrei andare in pensione,io prendo di stipendio Circa 1900€, quando prenderei se andassi in pensione a fine anno, Grazie mille

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