Pensioni: in Italia il problema è quando iniziano o quando finiscono i pagamenti?

La spesa per le pensioni in Italia è più alta che negli altri Paesi Ue. Ma i benefici per gli assicurati sono commisurati e la povertà aumenta.
2 anni fa
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Si dice che in Italia si spende troppo per le pensioni. Vero o falso? La risposta non è assoluta, ma dipende dalle capacità economiche di un Paese a sostegno del welfare. E il nostro Stato spende quasi il 17% del Pil per questo scopo.

Da un raffronto con le altre economie della Ue emerge che l’Italia spende di più. Quasi il 5% di più rispetto alla media dell’Unione che si attesta intorno al 13%. Ci batteva solo la Grecia, prima della ristrutturazione del debito, ma ora siamo i primi della lista.

Le pensioni in Italia, il confronto internazionale

Questo non significa che sia negativo. Anzi, lo dimostra il fatto che la popolazione italiana è fra le più longeve al mondo. Ma tutto ha un costo e, se l’economia non cresce adeguatamente alla capacità di spesa, gli equilibri di bilancio diventano precari. Non a caso l’Italia ha un debito pubblico record, che non accenna a diminuire e duro da sostenere.

Il più elevato livello di spesa per pensioni in Italia rispetto agli altri paesi viene talvolta giustificato sostenendo che i calcoli Istat includono anche le componenti di natura assistenziale. Voci che invece sarebbero escluse dalla spesa pensionistica negli altri Paesi. Ma non è così

In realtà, le classifiche internazionali si basano su categorizzazioni omogenee della spesa pensionistica. Comprendono, anche per gli altri Paesi, componenti di spesa puramente assistenziale. Quindi, la realtà è che l’Italia spende tanto per le pensioni, più degli altri Paesi Ue.

I dati Inps 2021

Nonostante ciò, il sistema pensionistico italiano è fra più iniqui al mondo. Dalla fotografia scattata dall’Inps emerge che nel 2021 quattro pensionati su dieci percepiscono un assegno inferiore a 1.000 euro al mese. Con una pensione su quattro che è di natura assistenziale.

Ne deriva una che, a causa di una pessima distribuzione dei redditi, l’indice di povertà assoluta sta aumentano vertiginosamente.

Gli ultimi dati Istat non lasciano spazio a dubbi. In pratica spendiamo tanto, ma male. Nel dettaglio, il costo per prestazioni previdenziali nel 2021 ha raggiunto i 312 miliardi. In percentuale le uscite sono:

  • 56% pensioni anticipate
  • 18% pensioni di vecchiaia
  • 14% trattamenti ai superstiti
  • 7% assegno di invalidità
  • 4% pensioni di invalidità
  • 2% assegni sociali.

Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,3% da pensioni e assegni sociali e il restante 79,7% da trattamenti a invalidi civili sotto forma di pensione o indennità.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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