Andare in pensione rischia di diventare sempre più complicato e difficile. Lo dimostrano gli ultimi dati che, collegando come sempre i requisiti per le pensioni alle aspettative di vita, minano in futuro le possibilità di andare in pensione. Oggi, per esempio, chi ha 55 anni di età non può che guardare con preoccupazione ai risvolti che questa aspettativa di vita ha nei confronti dei requisiti futuri per andare in pensione. Ecco un quadro di ciò che potrebbe accadere presto al sistema pensionistico italiano.
“Buonasera, mi chiamo Renato, sono un uomo nato nel 1970. Vorrei capire a che età potrò andare in pensione in futuro, visto che si legge di tutto circa l’inasprimento dei requisiti. Premetto che oggi ho 33 anni di contributi completati. Ho iniziato a versare nel 1990 ed ho praticamente lavorato sempre, tranne piccole interruzioni. Di contributi figurativi, ho solo il servizio militare ed un paio di settimane di malattia in tutto. Secondo voi, quando potrò andare in pensione?”
Quanto manca per la pensione se oggi hai 55 anni di età?
Alla luce delle informazioni disponibili, come ci dice il lettore, nei prossimi anni i requisiti per le pensioni dovrebbero tornare a salire. Ciò dopo un periodo di relativo blocco di questi incrementi. Infatti, è dal 2019 che non si applicano aumenti all’età pensionabile per le pensioni di vecchiaia. E nemmeno ai requisiti contributivi per le pensioni anticipate ordinarie. Quindi, dal 2019, la pensione di vecchiaia si continua a centrare a 67 anni di età con 20 anni di contributi. La pensione anticipata richiede invece 42,10 anni di versamenti per gli uomini e 41,10 anni di versamenti per le donne.
E sarà così almeno fino al 2026. Usiamo il condizionale perché nulla è ancora certo. Lo dimostrano le polemiche nate all’indomani della modifica dei simulatori dell’INPS, quando l’Istituto applicò già i 3 mesi in più di aumento ipotizzati per il 2027. Una modifica che scatenò le polemiche della CGIL, la quale accusò l’INPS di aver prodotto una novità senza alcuna conferma da parte delle autorità. Una conferma necessaria, visto che l’eventuale inasprimento dei requisiti deve partire per forza da dati ISTAT ufficializzati e da decreto di attuazione degli inasprimenti da parte del governo. Fatto sta che l’INPS immediatamente fece un passo indietro, annullando l’aumento di 3 mesi.
Ecco perché i requisiti per le pensioni peggioreranno
Tutto parte da ciò che l’ISTAT prevede accadrà alle pensioni future. Secondo i dati delle stime di vita in proiezione per i prossimi anni o decenni, dal 2027 non è escluso che si richiedano 3 mesi in più per andare in pensione con la quiescenza di vecchiaia. L’età pensionabile potrebbe salire di 3 mesi nel 2027, portandola a 67 anni e 3 mesi.
Sui requisiti per le pensioni anticipate, invece, ci sono tecnici ed esperti, come quelli del Centro Studi Itinerari Previdenziali, presieduto da uno dei massimi esperti di pensioni in Italia, Alberto Brambilla. E hanno suggerito di congelare i requisiti, ritenendo giusto che chi ha lavorato a lungo non debba subire un crescente allontanamento della pensione. Tuttavia, per quanto riguarda l’età pensionabile, il quadro lascia presupporre che si tornerà a salire.
Ma non solo per il 2027. Infatti, più aumenta la longevità degli italiani, più salgono i requisiti. Poiché vivendo più a lungo, il pensionato riceverà la pensione per un periodo maggiore. Di conseguenza, la stessa pensione viene allontanata dai contribuenti.
I dati dell’ISTAT ma non solo, ecco perché per la pensione di chi oggi ha 55 anni di età i dubbi sono tanti
Secondo i dati dell’ISTAT e gli scenari esposti dalla Ragioneria Generale dello Stato in un suo rapporto, l’aumento della vita media della popolazione porterà biennio dopo biennio a un incremento dei requisiti.
Il governo ha il potere di evitare questi inasprimenti.
Tuttavia, quando si parla di pensioni, di spesa pubblica per le pensioni e di argomenti simili, è difficile ipotizzare che si arrivi a fermare tali aumenti.
Nonostante il governo abbia fatto sapere che si pensa di sterilizzare questi aumenti.
Resta il fatto che, alla luce di quanto abbiamo scritto, è facile ipotizzare che, dal 2029, l’età per le pensioni di vecchiaia sarà di 67 anni e 5 mesi. Successivamente, dal 2031 a 67 anni e 7 mesi, dal 2033 a 67 anni e 9 mesi, dal 2035 a 67 anni e 11 mesi. E così via, fino a superare i 68 anni di età. Il nostro lettore, se non riesce a raggiungere la soglia minima di contributi per le pensioni anticipate ordinarie senza limiti di età, è probabile che non potrà in nessun caso pensionarsi a 67 anni. Lui, che oggi ha 55 anni e compirà i 67 anni nel 2037, probabilmente dovrà aspettare quasi un anno in più per una eventuale sua pensione di vecchiaia.