“Di solito, in molte occasioni, per convenienza, simpatia, costrizione o falsità, diciamo di sì. È la maniera peggiore per mettere in mostra la nostra personalità scadente. Bisogna avere il coraggio di dire no quando l’occasione lo richiede. Solo così non avremo rimpianti e saremo orgogliosi della nostra scelta. La vita è piena di sì sprecati e di no taciuti“, affermava Romano Battaglia. Quante volte in effetti capita di accontentarsi e poi pentirsi.
Situazioni indubbiamente poco piacevoli, che possono avere delle ripercussioni non indifferenti sulle nostre esistenze.
Quanto maturano i fondi pensione dopo 10 e 20 anni di versamenti
Andare in pensione, soprattutto per i più giovani, sembra essere un vero e proprio miraggio. Le prospettive future, purtroppo, non sono incoraggianti. Anzi, il timore è che i lavoratori di oggi rischino di lasciare il mondo del lavoro senza che vi siano le risorse necessarie per pagare i loro trattamenti pensionistici. Uno scenario da incubo a cui è bene già volgere un occhio di riguardo, magari cercando di tutelarsi grazie a dei fondi pensione.
Destinando parte dei propri risparmi in questi strumenti, infatti, è possibile garantirsi una rendita una volta raggiunta una certa età. Ma sono davvero convenienti oppure no? Ebbene, a fornire una risposta in merito ci pensano gli ultimi dati forniti dalla COVIP, ovvero la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione. Stando a quest’ultimi si registra un forte calo. Questo se si considera come orizzonte temporale gli ultimi dieci-venti anni e considerando come termine ultimo il 2022.
L’incidenza della crisi economica sui fondi pensione
A pesare su tali dati è la crisi economica degli ultimi anni che ha contribuito a destabilizzare l’economia a livello sia nazionale che internazionale.
A tal proposito i numeri parlano chiaro. Soffermandosi sul decennio che va dal 2012 al 2021, infatti, si attesta che il rendimento netto medio annuo composto, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, è stato pari al 4,1% per i fondi negoziali e del 4,6% per i fondi aperti. Nei PIP, invece, è stato pari al 5% per le gestioni di ramo III e al 2,2% per quelle di ramo I. I Primi nove mesi del 2022, a loro volta, presentano rendimenti medi annui positivi. Ovvero del 2,7% i fondi pensione negoziali; 3% i fondi aperti; 3,3% i PIP di ramo III e 2,1% i prodotti di ramo I.