L’accesso alla pensione è una possibilità garantita dal sistema previdenziale italiano per tutti quei lavoratori che, nel corso della propria vita lavorativa, abbiano fornito una contribuzione tale da assicurarsi un importo tale da mantenere più o meno lo stesso tenore di vita.
In pratica, però, non per tutti i lavoratori il percorso è lineare. Né quello professionale né tantomeno quello previdenziale. Ecco perché, tema portante di qualsiasi discussione sull’argomento pensioni, poggia sul presupposto di voler fornire ai contribuenti uno strumento realmente in grado di equiparare sia i trascorsi lavorativi che il trattamento previdenziale riconosciuto.
È chiaro che le variabili in ballo siano parecchie. Ogni lavoratore ha la propria storia professionale e, magari, più fortuna di altri nel trovare più rapidamente una stabilità sul piano contributivo. Quel che è certo è la concreta difficoltà, per i giovani, di riuscire ad assicurarsi una sostanziale continuità aziendale o dei trattamenti contrattuali che abbiano più o meno le stesse condizioni anche in caso di passaggio ad altre società. Per questo, accanto ai versamenti ordinari, molti contribuenti hanno iniziato da tempo a produrre rendite distinte, versando personalmente delle somme come riserva pensionistica per il futuro. In questo senso, buone garanzie sono state date dagli istituti di credito, con la predisposizione di “salvadanai” di risparmio basati su una contribuzione volontaria.
Risparmio in ottica pensione: quali sono gli strumenti migliori
Tendenzialmente, i contribuenti applicano la logica del risparmio su una prospettiva futura.
La pensione integrativa
Questo, in realtà, dipende molto dalla situazione personale e dallo stipendio percepito. Nella maggior parte dei casi, infatti, tali salvadanai sono collegati direttamente al proprio conto corrente, con importo accantonato su base mensile e con cifre costanti. Ad esempio, al pari di altri istituti di credito, Poste Italiane mette a disposizione dei proprio clienti la cosiddetta Poste Vita. Si tratta di una pensione integrativa accessibile anche a contribuenti molto giovani. Versamenti che, peraltro, risulterebbero finalizzati esclusivamente all’integrazione previdenziale, non figurando come somme di contribuzione al reddito familiare. La previdenza complementare, peraltro, permette di ottenere deduzioni fiscali, in quanto un fondo integrativo sarebbe contestualizzato come un processo di capitalizzazione.
Il fondo pensione
Interessante anche l’alternativa del fondo pensione messo a disposizione da un apposito piano aziendale. In questo modo, le aziende stesse offrono dei contributi corrispondenti. Che sono versati poi su un conto individuale dell’aderente con l’aggiunta dei rendimenti maturati nel corso degli anni.
Riassumendo…
- Nell’ottica di una pensione più difficile da raggiungere, ragionare su delle alternative può essere utile;
- la pensione integrativa garantisce deduzioni fiscali, in quanto il fondo integrativo sarà ragionato su un processo di capitalizzazione;
- il fondo pensione permette di ottenere una rendita a fronte di investimenti mirati paralleli.