Il Buono fruttifero postale è sinonimo di garanzia perché garantito dallo Stato. È infatti possibile in ogni momento richiedere il rimborso del capitale investito e, nei limiti indicati, anche gli interessi maturati. Attenzione però alla prescrizione che avviene dopo 10 anni dalla scadenza del titolo in quanto quando si applica non è più possibile riscuotere nulla: né la cifra investita e nemmeno gli interessi. Ci si chiede però quanto costa un buono fruttifero postale.
Buono fruttifero postale: quanto costa
Tutti i buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e commercializzati da Poste Italiane non hanno nessun costo salvo gli oneri fiscali.
L’imposta di bollo che viene applicata adesso è dello 0,2% ed è regolata dalla normativa europea in materia fiscale. Per fare un esempio: se il risparmiatore ha un buono di 10 mila euro dovrà versare all’erario 20 euro all’anno. Poste Italiane ricorda che nel 2012 era dell’1 per mille, nel 2013 dell’1,5 per mille e dal 2014, come detto, è del 2 per mille. Ricorda inoltre che per i buoni cartacei emessi dopo il 1° gennaio del 2009 e per quelli dematerializzati l’imposta viene “accontonata” e contabilizzata il 31 dicembre di ogni anno. Comunica poi che i buoni vengono cumulati con altri prodotti finanziari (come i depositi titoli con la stessa intestazione) e l’imposta viene messa da parte e addebitata quando il cliente chiede il rimborso.
Si ricorda infine che i titoli cessano di essere fruttiferi al raggiungimento della loro scadenza naturale mentre quelli ordinari (emessi fino al 27 dicembre 2000) restano fruttiferi fino a che si raggiunge il trentesimo anno solare successivo a quello di emissione.
Per questo è bene ricordare che i buoni ordinari emessi fino al 27 dicembre 2000 serie Z durano 30 anni mentre quelli messi dopo dalla serie A1 in poi hanno una durata di 20 anni.
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