Chi ha pochi contributi quanto prende di pensione a 67 anni? Come canta Luciano Ligabue con il brano Una vita da mediano: “Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco”.
Proprio come in un campionato di calcio non tutti i calciatori riescono a segnare tanti gol, così nel sistema previdenziale non tutti i lavoratori riescono a versare tanti contributi.
Una situazione, quest’ultima, alquanto comune e che in futuro sembra destinata a riguardare un numero crescente di persone.
Da qui la speranza che il governo attui nel breve periodo una riforma che possa davvero rivoluzionare il sistema previdenziale. Ciò attraverso delle misure volte a garantire una pensione dignitosa, con requisiti di accesso meno stringenti.
Chi rischia di andare in pensione a 71 anni
In attesa di scoprire quale sarà il futuro del sistema pensionistico del nostro Paese, è possibile andare in pensione tenendo conto delle misure previste dalla normativa vigente. Entrando nei dettagli, ad oggi è possibile uscire dal mondo del lavoro all’età di 67 anni a patto di aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Vi sono comunque determinati casi in cui è possibile andare in pensione a 67 anni anche se il lavoratore ha maturato meno di 20 anni di contributi. Ma quanto prende di pensione chi ha lavorato poco e ha pochi contributi?
A tal proposito è bene innanzitutto sottolineare che coloro che non raggiungono i requisiti prima citati, devono attendere almeno quattro anni per andare in pensione. In tal caso, infatti, non è possibile andare in pensione a 67 anni, bensì bisogna attendere il raggiungimento del 71esimo anno di età. Una volta raggiunta tale età, infatti, non sono previsti limiti per quanto riguarda la liquidazione della pensione.
Quanto prende di pensione a 67 anni chi ha lavorato poco e ha pochi contributi
Non tutti, però, dovranno attendere di avere 71 anni per andare in pensione. Se in possesso di determinati requisiti, infatti, coloro che hanno maturato meno di venti anni di contributi possono andare in pensione per anzianità grazie all’assegno sociale.
Si tratta di una prestazione economica, erogata previa apposita richiesta, ai soggetti che si ritrovano alle prese con situazioni economiche disagiate. E con redditi inferiori a determinate soglie stabilite annualmente dalla legge. Entrando nei dettagli, come spiegato sul sito dell’Inps:
“L’importo dell’assegno per il 2024 è pari a 534,41 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 6.947,33 euro annui e 13.894,66 euro, se il soggetto è coniugato. Hanno diritto all’Assegno in misura intera:
- i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
- i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’Assegno.
Hanno diritto all’Assegno in misura ridotta:
- i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’Assegno;
- i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’Assegno e il doppio dell’importo annuo dell’Assegno”.
Assegno di inclusione come forma di sostegno per gli over 60
Ma non solo, tra le misure a favore delle persone alle prese con delle difficoltà economiche e che non hanno ancora maturato i requisiti per andare in pensione si annovera l’assegno di inclusione.
Hanno diritto a questa misura i nuclei famigliari che presentano al loro interno un minore, una persona disabile oppure con un’età superiore a 60 anni. Il tutto a patto di avere un Isee pari a massimo a 9.360 euro e reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui.
L’importo massimo annuo di tale sussidio è pari a 6 mila euro, ovvero fino a 500 euro al mese. A questo importo si va ad aggiungere eventualmente un contributo per l’affitto fino a 280 euro al mese.
In presenza di famiglie i cui componenti hanno tutti almeno 67 anni oppure 67enni e disabili, l’importo dell’assegno di inclusione aumenta fino a 630 euro al mese. In quest’ultimo caso, però, l’integrazione per l’affitto scende a quota 150 euro. L’importo dell’assegno di inclusione non può comunque essere inferiore a quota 480 euro all’anno.
Esiste una tabella che dice; in base ai contributi versati e al tipo di lavoro svolto; quanto si percepisce di pensione non avendo raggiunto la quota richiesta dall’INPS e superando i 70 di età
Fatto per rom, sinti e compagnia bella.
Gli italiani, quelli veri, scuotono la testa e fanno cattivi pensieri. Chiamatelo razzismo o altro che poca differenza fa.
Non è così io ho versato 16 anni INPS e 19 e 6 mesi Enasarco e non sono cumulabili e devo prendere l’assegno sociale quindi…facendo i conti ho lavorato più di 20 anni e non potrò prendere la pensione che mi spetterebbe.
In alternativa nazioni la pensione viene data per gli anni lavorativi svolti. Perché in Italia devi avere 20 anni di contributi per poterla ottenere. Io ne ho versato per 15 anni e non ho diritto a niente, ho 67 anni, sono nullatenente e nessuna entrata. Vi sembra giusto? Che fine hanno fatto i miei contributi versati?
ho 33 anni di contributi per l’inps mi danno € 700 sono pochi non so perché?
Conviene arrivare in Italia con il barcone!!
Io ne ho 25 anni di contributi e sono malata di artrosi e artrite non che di anatralgia, ho chiesto pensione anticipata e mi hanno detto di no e ne ho. 62 anni donna