È fissata a 67 anni la giusta età pensionabile. Ed è su questa età che si muovono tante polemiche relativamente al rischio che dal 2027 salgano di tre mesi i requisiti. Uscire a 67 anni però, almeno fino al 2026 deve essere considerata la costante. Nel 2025 escono i nati nel 1958. L’anno successivo i nati nel 1959. Ma in base a diversi fattori quanto prende di pensione chi esce a 67 anni?
Quanto prende di pensione chi esce a 67 anni? Ecco le due variabili
Da cosa dipende il calcolo della pensione? I fattori sono diversi. Ma tutti collegati alla contribuzione previdenziale versata. Una pensione è condizionata dal numero di anni di contribuzione versata.
Ma è condizionata pure dal valore in euro dei contributi. Infine, molto dipende anche dalla data del primo accredito. Il punto cardine è il 1996. La data di iscrizione alla previdenza antecedente al 1996 ha delle regole. L’iscrizione dal primo gennaio in poi del 1995 ha altre regole.
Partiamo da un presupposto. Le regole di calcolo delle pensioni sono di due tipi. Abbiamo il calcolo retributivo per i periodi di versamento fino al 1995. Ed abbiamo il calcolo contributivo per i periodi successivi. Il lavoratore la cui carriera ha avuto inizio e fine entro il 31 dicembre 1995 ha diritto al calcolo interamente retributivo della pensione. Chi invece ha una carriera iniziata e finita dal primo gennaio 1996, ha diritto al calcolo contributivo della pensione. Chi invece si trova con una carriera iniziata prima del 1995 e proseguita dopo, ha diritto al calcolo misto.
Ecco tre diversi meccanismi di calcolo delle pensioni, come funzionano?
Tre regole diverse di calcolo per le pensioni di vecchiaia a 67 anni.
Che rendono diversi gli importi delle pensioni anche a parità di anni di contributi e montante contributivo. Nel primo caso, cioè per chi ha diritto ad un calcolo interamente retributivo, la pensione esce fuori da un metodo che guarda sostanzialmente alle ultime 5 annualità di retribuzione. Chi invece ha diritto al calcolo interamente contributivo, ha un metodo diverso. Serve in effetti guardare al montante contributivo, cioè all’accumulo dei contributi. Il montante viene prima rivalutato all’inflazione. E poi c’è da moltiplicarlo per dei coefficienti di trasformazione che sono tanto meno favorevoli quanto più bassa è l’età di uscita.
Naturalmente per chi ha cominciato a versare prima del 1996 ed ha proseguito dopo, il calcolo è misto. Con i periodi fino al 1995 a calcolo retributivo e quelli successivi a calcolo contributivo. Se però i periodi prima del 1996 sono pari almeno a 18 anni, il calcolo retributivo si estende fino ai periodi al 31 dicembre 2011.
Attenti ai contributivi puri, quanto prendono di pensione a 67 anni?
Il calcolo retributivo è notoriamente migliore di quello contributivo. Non fosse altri perché basta spuntare stipendi maggiori a fine carriera per godere anche di una pensione maggiore.
Un calcolo che è considerato meno equo proprio perché poteva dare adito a trucchi e stratagemmi a chi, con progressioni di carriera improvvise, finiva con il prendere pensioni più alte anche se i versamenti contributivo non erano di valore superiore ad un altro che invece non era stato capace di recuperare una retribuzione maggiore a fine carriera.
Detto del metodo di calcolo, sugli importi e sul quanto prenderà di pensione chi esce a 67 anni va detto che per i contributivi puri andare in pensione prevede un vincolo in più e alcune regole meno favorevoli. Infatti è necessario che l’importo della pensione sia pari almeno a 538,69 euro al mese, cioè pari all’assegno sociale. E poi, la pensione di vecchiaia a 67 anni per chi è privo di contributi al 31 dicembre 1995 non prevede maggiorazioni e integrazioni che invece ai retributivi e si misti spettano.
San
Non e giusto che io ho versato 20anni di contributi debba avere gli stessi soldi che prendono chi non ha versato nemmeno un anno
Dopo che hai lavorato una vita questo governo ti fa’ morire di fame…. e il sig Salvini che attaccava la Fornero ha fatto peggio di lei aumentando l’eta’ pensionabile, mi auguro che il popolo si svegli e manda a casa questo governo di ……
Ho 2550 settimane di contributi, circa 50 anni “1” da minorenne, ad ottobre andrò in pensione con 67 anni d’età, la mia pensione sarà uguale allo stipendio? Sono un’impiegato in agricoltura
Ma chi usufruisce dell’ assegno di inclusione e ha già percepito il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza deve sempre aspettare 67 anni con 35 anni di contributi?.
Signori miei in poche parole il Paese sarebbe sempre stabile,ma se quelli che lo governano lo governano nel modo sbagliato,il problema rimarrà sempre lo stesso.
Ho paura di andare in pensione, se è vero che con 20 anni di servizio è pari a quella sociale.. Come possiamo fare per migliorare questa situazione?