Quanto prenderai di pensione nel 2022: ecco gli aumenti per fascia

Aumenti per le pensioni a partire dal 2022. Ecco di quanto saliranno gli assegni in base alle rivalutazioni Istat.
3 anni fa
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pensioni

Pensioni 2022 in crescita. A partire da gennaio del prossimo anno scatteranno gli adeguamenti delle pensioni al costo della vita. Costi che nella seconda metà del 2021 sono cresciuti per effetto del rimbalzo della crescita del Pil.

Gli istituti pensionistici dovranno adeguare gli importi delle pensioni 2022 (e non solo) in base ai dati sulla variazione dei pezzi al consumo che l’Istat certificherà a breve. In tutto saranno circa 22,83 milioni le pensioni da incrementare (perequazione) per una spesa prevista pari a circa 4 miliardi di euro.

Gli aumenti delle pensioni 2022

Un salto in avanti per la rivalutazione delle pensioni 2022, che compenserà due anni di congelamento degli aumenti degli assegni per effetto dell’inflazione nulla e negativa. Ma per un Paese con quasi più pensionati che lavoratori, si tratta di una bella cifra da mettere in conto con la legge di bilancio 2022.

Ma quanto percepiranno in concreto i pensionati in più rispetto al 2021? Il meccanismo di rivalutazione non sarà uguale per tutte le pensioni, tuttavia per chi percepisce una pensione media di 1.500 euro al mese si tratterà – secondo le stime basate su una crescita dell’inflazione del 1,7% – di circa 300 euro in più all’anno. Circa 25 euro lordi al mese in più

La perequazione automatica

Ma attenzione, gli aumenti delle pensioni 2022 non saranno uguali per tutti. La perequazione è piena solo per le pensioni più basse. Man mano che sale il livello della pensione, diminuisce anche la quota soggetta a perequazione.

Attualmente sono rivalutate appieno solo quei trattamenti che non superano di quattro volte l’importo del trattamento minimo (515,18 euro al mese). Mentre per le pensioni più alte la rivalutazione avviene secondo le seguenti percentuali:

  • 77% fra quattro e cinque volte il minimo;
  • 52% fra cinque e sei volte il minimo;
  • 47% fra sei e sette volte il minimo;
  • 45% fino a 4.566 euro (nove volte il minimo);
  • 40% per trattamenti d’importo superiore.

Per contenere la spesa, però, non è escluso che la legge di bilancio intervenga nuovamente su queste percentuale abbassandole per il 2022.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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