Quanto prendi in più di stipendio se lavori altri tre o quattro anni

Nella prossima legge di bilancio possibili bonus per chi resta a lavoro anche dopo aver raggiunto l'età pensionabile
2 mesi fa
2 minuti di lettura
pensione lavoro

Il Governo sta pensando a dei bonus per chi resta al lavoro.

Il pensiero del raggiungimento dell’età e dei requisiti contributivi per andare in pensione assilla la vita di tutti i lavoratori. Che sia la pensione ordinaria o quella anticipata poco cambia. Dopo una vita passata a lavorare in un contesto lavorativo italiano che non è dei migliori, soprattutto al sud e nel privato, la pensione rappresenta la via d’uscita per lasciarsi alle spalle anni di duro lavoro e di rivendicazione dei propri diritti.

Tuttavia, nelle ultime settimane si stanno ricorrendo una serie di notizie sulla possibilità di una mini riforma delle pensioni nella prossima Legge di bilancio alla quale il Governo sta già lavorando.

L’obiettivo della mini riforma è molto chiaro ossia alleggerire la spesa pubblica. Cosicché oltre a possibili interventi sulle c.d. finestre mobili sono allo studio anche dei bonus per chi resta a lavoro nonostante abbia maturato i requisiti per la pensione.

Vediamo cosa potrebbe prevedere in merito la prossima legge di bilancio.

Pensioni 2025. Le novità nella prossima legge di bilancio

La prossima Manovra finanziaria potrebbe riservare cattive sorprese per chi sta aspettando di andare in pensione e vede l’obiettivo quasi raggiunto.

Infatti, il Governo in primis sta pensando di allungare il tempo che passa tra la maturazione dei requisiti per la pensione e l’effettiva percezione dell’assegno. Tale riferimento temporale non è altro che la c.d. finestra mobile.

Ad esempio, per la pensione anticipata “ordinaria” (sistema misto) per maturare i requisiti necessari servono: 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini); 41 anni e 10 mesi (per le donne). Tuttavia, la finestra mobile è di 3 mesi. Nella prossima Manovra la finestra mobile potrebbe essere aumentata a 6 mesi.

Tuttavia sono allo studio anche degli incentivi per spingere i lavoratori a continuare a lavorare anche dopo aver raggiunto l’età per la pensione.

Quanto prendi in più di bonus sullo stipendio se resti al lavoro altri tre o quattro anni

Il Governo sa che per rendere allettante l’idea di continuare a lavorare nonostante si abbiano i requisiti per andare in pensione bisogna impacchettare una proposta che sia valida.

La base di partenza potrebbe essere il Bonus Maroni. Dunque si da la possibilità al lavoratore di continuare a lavorare senza versare in busta paga la quota contributi a suo carico (9,19%). In tal modo si ha un netto più sostanzioso. Tuttavia ciò ha degli effetti negativi sul futuro assegno pensionistico. Infatti il monte contributivo crescerà di meno proprio per via dello sgravio sulla quota dei contributi a carico del lavoratore.

Ecco perché proprio su questo passaggio potrebbero esserci delle novità. Resta però da capire in che modo si potrebbero rafforzare i bonus per chi resta al lavoro.

Oltre ai bonus per chi resta al lavoro, il Governo starebbe però valutando di fissare un obbligo di pensionamento dei dipendenti pubblici a 70 anni. A oggi, nel pubblico si va obbligatoriamente  in pensione a 65 anni se si matura il diritto al pensionamento (qualsiasi diritto all’assegno).

Ad esempio ciò vale per chi a 65 anni ha maturato i requisiti contributivi per la pensione anticipata ordinaria, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Qualora non venga raggiunto il diritto all’assegno, il pensionamento scatta a 67 anni, in linea con l’età prevista per la pensione di vecchiaia. Sempre se si matura anche il requisito contributivo di 20 anni.

A ogni modo, la pensione a 70 anni rallenterebbe l’uscita dal lavoro.

Riassumendo…

  • Il Governo sta studiando dei bonus per chi resta a lavoro;
  • gli incentivi potrebbero essere inseriti nella prossima legge di bilancio;
  • nella Manovra potrebbero essere riviste anche le finestre mobili nonché introdotta la pensione obbligatoria a 70 anni.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Carburante salasso per famiglie
Articolo precedente

Addio benzina e diesel, l’Italia non ci sta e sfida l’UE

calendario dichiarazione redditi
Articolo seguente

Dichiarazione redditi 2024: il nuovo calendario (aggiornato)