Irpef e addizionali pagate nel 2022 in eccedenza rispetto a quelle effettivamente dovute. Oppure oneri detraibili e deduzioni che generano un rimborso spettante per i contribuenti. Sono le motivazioni che portano molti contribuenti ad andare a rimborso con il modello 730. E ormai la stagione reddituale 2023 è partita, con il 730 precompilato che presto sarà disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti. Redditi da dichiarare e spese da scaricare sono dell’anno 2022, anno di imposta oggetto delle dichiarazioni dei redditi 2023. Questo vale sia per il nuovo modello 730 che per il modello Redditi Persone Fisiche.
“Buonasera, sono Ernesto, un contribuente che sta per presentare la dichiarazione dei redditi. Nel 2022 io, mia moglie ed uno dei miei figli, abbiamo avuto bisogno del dentista. Abbiamo speso la bellezza di 10.000 euro tutto compreso. Ho pagato tutto con bonifico bancario, visto che il mio dentista mi ha detto che per scaricare le spese odontoiatriche serviva il pagamento elettronico. Inoltre ho spese scolastiche e per le attività sportive dei miei due figli ed a conti fatti, ho speso altri 1.500 euro. Se le detrazioni sono pari al 19%, a luglio nella mia busta paga incasserà 2.185 euro giusto? Mia moglie sostiene che non ci daranno tutti questi soldi, perché non funziona come io credo, cioè con il 19% di rimborso.”
Oneri detraibili nel 730, sicuri di sapere tutto?
Le donne la sanno sempre più degli uomini. Un detto che è esattamente quello che possiamo dire al nostro lettore per il suo quesito sul 730. A dire il vero, il nostro lettore ha ragione quando sostiene che le spese che ha sostenuto, cioè dentista, sport e scuola dei figli vale il 19% come detrazione.
Come funziona la detrazione nel modello 730
Avete pagato più tasse del dovuto lo scorso anno? ecco che il Fisco offre la possibilità di recuperare qualcosa. E le detrazioni sono ideali da questo punto di vista. Ma secondo regole ben precise e particolareggiate. Tutti i lavoratori dipendenti ed i pensionati, che subiscono le trattenute mensili dal datore di lavoro o dall’INPS, possono andare a rimborso. Naturalmente il sostituto di imposta trattiene solo l’Irpef e le addizionali all’Irpef, dei redditi che lui stesso eroga al pensionato o al lavoratore dipendente. Per i redditi ulteriori, come possono essere i redditi degli immobili, il contribuente è chiamato a versare ulteriore imposta. Il modello 730 nasce per completare l’anno fiscale oggetto della dichiarazione, cioè il 2022 per la nuova stagione reddituale. Ma chi ha spese detraibili o deducibili, può avere un conguaglio con il segno meno, nel senso che ha pagato più tasse di quelle effettivamente dovute. A tal punto da generare una eccedenza di imposta a proprio favore.
Occhio ai dati delle Certificazioni Uniche 2023
Come detto in precedenza, per capire come si va a rimborso occorre prestare attenzione alle regole su ogni detrazione e su ogni spesa sostenuta. Le soglie massime di detrazione possono produrre rimborsi meno ricchi di quanto ci si può aspettare. Ma non è l’unica considerazione da fare in materia di rimborsi fiscali. Perché bisogna per forza di cose parlare di capienza fiscale. Molti contribuenti in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, scoprono di essere a credito grazie alle detrazioni spettanti. Infatti il rimborso nasce se c’è un credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi, dovuto alle detrazioni. In questi casi dal calcolo dell’imposta versata rispetto a quella effettivamente dovuta nasce il conguaglio a credito. Ma solo se il contribuente ha versato imposte a sufficienza. Andrebbero controllati i punti dal 21 al 29 delle Certificazioni Uniche (CU), quelli che recano i dati delle ritenute Irpef e delle addizionali. Sono effettivamente quelle voci delle CU che quantificano ciò che il sostituto di imposta ha trattenuto l’anno prima al pensionato o al lavoratore. Se la somma di tutte quelle voci è per esempio pari a 3.000 euro, è evidente che sia questa la cifra massima di imposta che può essere rimborsata in presenza di conguaglio a credito.
Detrazioni non godute per via della capienza fiscale non sono casi isolati
In altri termini, il nostro lettore potrà recuperare ciò che crede, solo se l’anno precedente si trova ad aver versato imposte per una cifra pari alla detrazione da lui citata pari a 2.185 euro.