“Il capitale non paga alcuna tassa, solo le persone pagano le tasse. Quello che accade è che si impongono tasse sulle organizzazioni le quali poi le deflettono da qualche altra parte. Ma alla fine della giornata, tutte le tasse sono pagate dalle persone“, afferma Alan Greenspan. Peccato che non sempre le persone dispongono della liquidità necessaria per fronteggiare le varie spese.
Complice la crisi economica in corso, infatti, sempre più famiglie riscontrano delle serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
Manovra 2023: cancellazione e rateizzazione delle cartelle esattoriali
Grazie alla Legge di Bilancio 2023, così come si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la tregua fiscale verrà applicata nei seguenti termini:
“A partire dal 31 marzo 2023 cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro. Rateizzazione (fino a 5 anni) dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi, a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche, non ha versato le tasse. Prevista una mini sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020″.
Quanto si risparmia (veramente) con la pace fiscale: leggere prima di esultare
L’importo di mille euro poc’anzi citato fa riferimento alla singola voce e non al totale della cartella. Ne consegue che se un contribuente ha alle spalle un debito con il Fisco da 1.500 euro, di cui 500 euro per il mancato pagamento della tassa automobilistica, 500 euro per non aver pagato l’Imu e altri 500 euro per non aver pagato una multa, allora potrà beneficiare della cancellazione di tutti e tre gli importi. Alla fine della fiera, pertanto, il soggetto in questione avrà risparmiato ben 1.500 euro.
In presenza di un debito di importo superiore a mille euro, invece, il contribuente dovrà pagare la somma del debito originariamente dovuta. Potrà però richiedere di effettuare il pagamento a rate e beneficiare della cancellazione di interessi, sanzioni, interessi di mora e altre somme eventualmente dovute. In tal caso si stima che i contribuenti potranno ottenere un risparmio che va da qualche centinaia di euro fino ad arrivare a migliaia di euro. Non è possibile, d’altronde, stabilire a priori quanto si potrà effettivamente risparmiare grazie alla tregua fiscale. Tale valore, infatti, differisce a seconda dell’importo originario del debito nei confronti del Fisco.