Chi non ha contributi non ha diritto alla pensione. La legge prevede il diritto a ottenere una rendita, anche molto bassa, solo se l’assicurato ha lavorato e versato contributi obbligatori all’Inps o alle varie case di previdenza durante la carriera lavorativa. Coloro che, però, hanno sempre lavroato in nero non si ritrovano contributi o ne hanno pochi e quindi non hanno diritto alla pensione.
Generalmente, il requisito minimo di contributi da possedere per accedere alla pensione è di 20 anni.
La pensione senza contributi
Premesso ciò, la pensione senza contributi non esiste. Per cui chi non ha mai versato contributi all’Inps o presso altre casse pensionistiche non ha diritto alla pensione. Tuttavia, una volta arrivati alla veneranda età, lo Stato non lascia nessuno per strada, anche se non ha mai lavorato o svolto attività in nero.
Il nostro ordinamento, prevede infatti un ammortizzatore sociale che tutela giusto un minimo chi non ha i requisiti contributivi per la pensione. Si chiama assegno sociale ed è subentrato, con la riforma Dini del 1995, alla pensione sociale. Di cosa si tratta?
Non è una vera e propria pensione, ma un sussidio economico erogato dall’Inps a coloro che non hanno diritto alla pensione al raggiungimento dell’età anagrafica di 67 anni. Vale oggi 503,27 euro, è pagato per 13 mensilità e può essere percepito da cittadini italiani e stranieri residenti in Italia in condizioni economiche disagiate.
Assegno sociale, importo e requisiti
L’assegno sociale è quindi una prestazione assimilabile a quella della pensione e può essere riconosciuto anche in assenza di contributi versati all’ente pensionistico.
Ma come si ottiene l’assegno sociale? Bisogna innanzitutto fare domanda al Inps. In secondo luogo occorre aver compiuto 67 anni di età e possedere requisiti socioeconomici ben definiti dalla legge. Quindi non possedere redditi diversi nei limiti stabiliti dalla legge.
Per quanto riguarda i limiti di reddito, il richiedente non deve superare i 6.542,51 euro annui e 13.085,02 euro se coniugato. I redditi indicati sono tutti quelli assoggettabili a Irpef. Qualora venissero superati tali limiti l’Inps procederà alla riduzione dell’assegno o alla revoca.
L’assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani, ai cittadini comunitari residenti, ai cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue e ai cittadini stranieri o apolidi con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Redditi da dichiarare per la pensione sociale
Per beneficiare dell’assegno sociale o della così detta pensione senza contributi bisogna dichiarare tutti i redditi imponibili Irpef del beneficiario e del coniuge. Oltre a ciò, vanno dichiarati:
- i redditi esenti da imposta;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- tutti i redditi soggetti ad imposta sostitutiva: interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti
- le obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ed altri strumenti finanziari;
- tutti i redditi dei terreni e fabbricati;
- la pensione di guerra;
- la rendita vitalizia erogata dall’Inail;
- la pensione diretta erogata da stati esteri;
- le pensioni erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- gli assegni alimentari corrisposti secondo norme civilistiche.
Redditi esclusi dalla dichiarazione
Non devono invece essere dichiarati ai fini della riscossione dell’assegno (o pensione) sociale Inps i seguenti redditi:
- il trattamento di fine rapporto e le anticipazioni TFR;
- il reddito della casa di abitazione principale;
- tutte le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le pensioni di indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
- gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.
Da ricordare che qualora il beneficiario sposti temporaneamente o definitivamente la propria residenza all’estero, l’assegno sociale è sospeso automaticamente.