Se il diritto alla pensione scatta appena si maturano i requisiti, per il pagamento ci vogliono anche mesi. Dalla domanda che si presenta all’Inps o all’ente di previdenza all’incasso del primo rateo di rendita passa infatti diverso tempo. Ciò dipende anche dal tipo di prestazione che il lavoratore si accinge a richiedere.
Fra tempi tecnici e burocrazia selvaggia, il pagamento del primo rateo di pensione richiede normalmente alcune settimane. Ma potrebbe volerci molto di più. L’Inps deve verificare attentamente il possesso dei requisiti contributivi indicati dal contribuente all’atto della domanda.
Tempi tecnici per il pagamento della pensione e finestre mobili
In ogni caso la legge prevede che la pensione sia liquidata entro 60-90 giorni dal momento della domanda. Questo per quanto riguarda le prestazioni ordinarie (vecchiaia) o anticipate (con 41-42 anni e 10 mesi di contributi). Ma anche per i lavoratori precoci e le pensioni richieste con Quota 103. Fanno eccezione i lavoratori del pubblico impiego per i quali i tempi di attesa delle pensioni anticipate sono di 6 mesi (finestra mobile).
Tempi decisamente più lunghi, invece, per il pagamento della pensione con Opzione Donna per la quale la normativa prevede tempi di attesa che vanno da 12 a 18 mesi. Più precisamente, la prestazione è liquidata dopo un anno dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti e dopo un anno e mezzo per quelle autonome.
Ma non è questo l’unico caso di simili lungaggini. Per i militari e gli appartenenti alle forze di polizia, compresi i vigili del fuoco, la pensione anticipata richiede 12 mesi di periodo di vacanza dal momento in cui si matura il diritto. Più precisamente 35 anni di contributi e 58 anni di età.
Ritardi e interessi legali
Detto questo vi sono casi in cui la pensione non è liquidata nei tempi previsti. Vuoi per un motivo o per un altro, l’Inps ritarda ulteriormente il pagamento della pensione e quindi i tempi per il beneficiario si allungano ulteriormente. Si tratta di casi sempre meno frequenti visto il massiccio utilizzo della tecnologia e l’evoluzione dei sistemi automatizzati di verifica e controllo degli archivi. Tuttavia, può capitare.
In detti casi sono riconosciuti gli interessi legali al pensionato che per il 2024 ammontano al 2,5% all’anno. L’Inps li calcola in automatico se, trascorsi i tempi tecnici previsti dalla legge, la pensione non è ancora stata liquidata. Non è quindi necessario fare alcuna richiesta o reclamo. Ciò vale anche per il pagamento del Tfs, benché i tempi di attesa, in questo caso, sono molto più lunghi.
Ma come sapere quando arriva la pensione? Una volta presentata la domanda all’Inps c’è solo da attendere i tempi indicati. A volte la procedura è più sbrigativa di altre, in ogni caso il contribuente può controllare giorno per giorno lo stato di avanzamento della pratica dal sito web dell’Inps. Per accedervi è necessario essere in possesso delle proprie credenziali digitali (Spid, Cie o Cns).
Più nello specifico, bisogna accedere al servizio dedicato per verificare lo stato di una richiesta di prestazione presentata via web da pc, tablet o smartphone:
Inps > Prestazioni > Stato di una pratica o di una domanda
La ricerca può essere fatta fornendo il proprio codice fiscale dove richiesto o il numero “Domus”, cioè il codice identificativo della domanda di pensione che si trova sulla ricevuta. In alternativa si può telefonare al Contact Center Inps da telefono fisso (803.164) o mobile (06.164.164).
Riassumendo…
- Dalla domanda di pensione al pagamento passa diverso tempo.
- I tempi di attesa vanno da poche settimane fino a 18 mesi nel caso di Opzione Donna
- Lo stato di avanzamento della pratica si può controllare comodamente online