Quanto tempo prima devono essere comunicati i permessi Legge 104? Come canta Elisa con il brano Una poesia anche per te: “E dare tutto e dare tanto, quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà. Questo nodo lo sciolga il sole, come sa fare con la neve”. Il tempo scorrere inesorabilmente, lasciando un segno sulla nostra esistenza. Quanto fatto in passato, infatti, ha inevitabilmente un impatto sul nostro futuro. Ma non solo, pianificando al meglio gli impegni prossimi è possibile evitare, ad esempio, ritardi e ritrovarsi a vivere momenti all’insegna dello stress.
Lo sanno bene i datori di lavoro che sperano di avvalersi dell’operato di lavoratori sempre puntuali e rispettosi delle tempistiche, in modo tale da evitare di incorrere in situazioni alquanto spiacevoli con i clienti. Per questo è prassi comune che un lavoratore comunichi anticipatamente all’azienda i giorni di ferie che intende prendere nel corso dell’anno. In questo modo il datore può organizzare al meglio l’attività, tenendo anche conto della mole di lavoro da assegnare ai vari dipendenti. Un modus operandi che ben si adatta anche ai permessi legge 104. Ma quanto tempo prima vanno comunicati?
Quanto tempo prima vanno comunicati i permessi 104: tre casi
In linea generale è bene sottolineare che i lavoratori con grave disabilità non sono obbligati a programmare i permessi. Se possibile però, come già detto, è preferibile concordare le ore con il proprio datore in modo tale da garantire la continuità dell’attività aziendale. Un concetto, quest’ultimo, valido anche per i caregiver, ovvero coloro che prestano assistenza ad un famigliare non autosufficiente. A tal proposito, come riportato anche in Gazzetta Ufficiale:
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“Il personale interessato effettua una programmazione mensile delle giornate e/o degli orari di fruizione di tale permesso; nel caso di personale turnista la comunicazione va effettuata entro il giorno 20 del mese precedente. Nel caso di fruizione ad ore, l’eventuale modifica della richiesta successivamente alla programmazione, è consentita solo a giornata intera. In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale si procede al riproporzionamento.
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Al fine di garantire la funzionalità degli uffici e la migliore organizzazione dell’attività amministrativa, il dipendente, che fruisce dei permessi di cui al comma 1, predispone, di norma, una programmazione mensile dei giorni in cui intende assentarsi, da comunicare all’inizio di ogni mese ovvero, in caso di orario di lavoro articolato in turni, in tempo utile per la predisposizione della turnistica per il mese di riferimento.
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In caso di necessità ed urgenza, la comunicazione può essere presentata nelle 24 ore precedenti la fruizione dello stesso e, comunque, non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il lavoratore utilizza il permesso”.
I permessi 104 possono essere pianificati mensilmente?
A fini organizzativi, pertanto, il datore può chiedere, ma non pretendere, ai lavoratori che beneficiano dei permessi Legge 104 di pianificare i giorni in questione, tenendo conto di eventuali incompatibilità con i turni.
“occorre richiamare principi di carattere generale volti a contemperare la necessità di buon andamento dell’attività imprenditoriale con il diritto all’assistenza da parte del disabile. In tal senso si ritiene possibile, da parte del datore di lavoro, richiedere una programmazione dei permessi, verosimilmente a cadenza settimanale o mensile”.
Questo a patto che il lavoratore che presta assistenza al disabile sia in grado di individuare anticipatamente le giornate di assenza e purché tale programmazione non comprometta in alcun modo il diritto del soggetto disabile ad avere la necessaria assistenza.