Vuoi sapere qual è il valore del tuo buono fruttifero postale? Ebbene, è possibile scoprirlo con il calcolatore messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti. Con lo stesso è possibile anche simulare il rendimento di un investimento in bfp che come tutti sapranno sono prodotti emessi dalla Cdp e collocati sul mercato da Poste Italiane. Sono poi garantiti dallo Stato Italiano e non hanno spese né per la sottoscrizione e nemmeno per il rimborso. Ecco allora quanto vale oggi un buono fruttifero postale ordinario emesso nel 1988 di 5 milioni di lire.
Quanto vale oggi un buono fruttifero postale di 5 milioni di lire del 1988?
Per scoprire il valore del proprio buono fruttifero postale del 1988 bisogna in primis inserire la tipologia. In questo caso si dovrà selezionare la voce buoni ordinari e la data di sottoscrizione, ad esempio quella del 23 febbraio 1988. Lo step successivo sarà quello di inserire l’importo e quindi 5 milioni di lire e la data di liquidazione. Si potrà lasciare quella di oggi ovvero 23 febbraio 2022. Premendo sul tasto calcola, poi, si aprirà una schermata con il riepilogo dei calcoli.
Prima di tutto, comunichiamo che questa tipologia di buono è della serie Q ed è scaduto il 31 dicembre 2018. Significa che da quella data il buono non ha più prodotto interessi. C’è poi un’altra data importante da segnare che è quella del 31 dicembre 2028 che è quella di prescrizione. Quando scatta quest’ultima non c’è più possibilità (se non in rarissimi casi ma da portare in Tribunale) di riscuotere il capitale investito più gli interessi.
Tornando al calcolo operato da Cassa Depositi e Prestiti, si evince che gli interessi lordi maturati per questa tipologia di buono sono 30.093,46 euro. La ritenuta fiscale è di 3.761, 68 euro mentre il montante liquidato ovvero la cifra che verrà erogata al risparmiatore è di 28.914, 06 euro. Cifra più che ottima se si pensa che adesso al massimo (con i buoni ordinari dopo 20 anni e non più 30 anni) si ottiene solo lo 0,30%.
Nel calcolo effettuato compare l’aliquota fiscale del 12,50% sugli interessi ma non l’imposta. L’articolo 1 della Legge numero 44 del 16 aprile 2021 comunica che per i titoli emessi prima del 1° gennaio 2009, essa è calcolata sul valore nominale del singolo buono. Era di minimo 1,81 euro, oggi 2 euro con esclusione della previsione di esenzione. Quindi non vi era alcuna esenzione per i titoli di importo più basso di cinquemila euro. Dal 2012 essa è calcolata in misura proporzionale. Esattamente dello 0,10% per quell’anno, dello 0,15% per il 2013 e dello 0,20% dal 2014 ad oggi.
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