I buoni fruttiferi postali sono strumenti finanziari introdotti nel 1925. Fin da allora hanno goduto di una certa popolarità nel corso degli anni per diverse ragioni.
Sono, infatti, considerati uno degli investimenti più sicuri in Italia grazie alla garanzia dello Stato italiano. Ciò ha reso i bfp un’opzione attraente per coloro che cercano una sicurezza finanziaria a lungo termine. Inoltre, i buoni possono essere sottoscritti con importi minimi accessibili a un’ampia gamma di persone, il che li rende idonei a molti risparmiatori.
Ma se si posseggono titoli sottoscritti nel 198, quanto si guadagna oggi?
Il calcolatore di Poste Italiane e di Cdp
Per scoprire quanto valgono i propri buoni fruttiferi postali si possono inserire i dati richiesti sulla pagina ufficiale di Poste oppure accedere alla propria area personale nella sezione dedicata ai “buoni”.
Nel primo caso, andrà inserito il giorno di sottoscrizione, ad esempio, il 22 settembre 1987. Lo step successivo sarà quello di cliccare su “calcola”. Fatto ciò, si aprirà una schermata nella quale la valuta è già impostata “lira” alla quale si dovrà aggiungere il valore nominale, supponiamo 4 milioni di lire (4.000.000).
Inoltre verrà richiesta la tipologia di buono: in questo caso si dovrà inserire “ordinario” in quanto è l’unico che ancora non è caduto in prescrizione e poi la data (si potrà lasciare anche quella odierna).
Nel caso la cifra non si riesca a inserire, si potrà utilizzare il calcolatore messo a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti nel quale andranno inseriti i medesimi dati.
Cliccando sul tasto calcola si aprirà una finestra nella quale risulterà che questo titolo è della serie Q e che andrà in prescrizione il prossimo 31 dicembre 2037. Gli interessi lordi maturati, poi, saranno di 23.209,04 euro, la ritenuta fiscale di 2.901,13 euro mentre il montante liquidato di 22.373,74 euro.
Quanto valgono oggi i buoni fruttiferi postali serie Q del 1987 di 4.000.000 di lire
Il montante liquidato dei titoli del 1987 di 4 milioni di lire sarà di 22.373,74 euro come comunicano Poste Italiane e Cdp. Nel calcolo, però, non è stata considerata l’imposta di bollo.
Per questo prodotto occhio alla data di prescrizione comunicata in quanto, qualora essa si verifichi, si perderà il diritto di ricevere non solo il capitale investito ma anche gli interessi maturati. E proprio per evitare che ciò accada sarebbe preferibile scegliere i buoni fruttiferi postali dematerializzati.
Essi sono rappresentati da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento che può essere il libretto di risparmio postale o il conto corrente BancoPosta. I titoli devono però avere la stessa intestazione del conto di regolamento.
Il punto di forza di questa tipologia di bfp è che al momento del rimborso, alla scadenza o anticipato, l’accredito del montante liquidato avverrà direttamente sul conto di regolamento. Significa, quindi, che quest’ultimo non si potrà estinguere in presenza di titoli in essere.
Per quanto concerne i tagli, essi saranno emessi da 50 euro e multipli mentre il rimborso potrà avvenire in anticipo sia per il totale o un modo parziale purché nel rispetto del taglio minimo e dei multipli.
Riassumendo…
1. I buoni fruttiferi postali sono dal 1925 molto amati dagli italiani
2. Chi ha nel cassetto titoli di 4 milioni di lire del 1987 si chiede quando percepirà. In aiuto arriva il calcolatore di Poste e di Cdp
3. Occhio alla prescrizione a seguito della quale si perderà il diritto al riconoscimento degli interessi maturati e del capitale investito.