Quanto bisogna versare per la pensione tenendo conto dello stipendio mensile e dell’età? Come canta Gianni Togni con il brano Chissà se mi ritroverai: “Chissà se mi ritroverai, se parleremo un po’ di noi come buoni amici in qualche piccola città. Nascosti dentro qualche bar con le tue incertezze con la mia età, chissà se mi ritroverai“. L’età è una costante della nostra vita. Tutti quanti, infatti, abbiamo un’età che, purtroppo, non resta immutata. Con il trascorrere degli anni, infatti, aumenta l’età e si avvicina, almeno in teoria, la data di accesso al trattamento pensionistico.
Proprio quest’ultima è considerata da molti una vera e propria utopia per via dei requisiti richiesti che spesso si rivelano essere particolarmente stringenti. Se tutto questo non bastasse le previsioni future non sono delle più rosee, dato che gli importi dell’assegno pensionistico potrebbero essere particolarmente bassi. Al fine di ovviare a tale problematica potrebbe essere opportuno optare per i fondi pensioni, grazie ai quali creare la base per un assegno pensionistico dall’importo più consistente.
L’importanza di risparmiare per ottenere una pensione più alta
Ma quanto bisogna versare per la pensione? Fornire una risposta universalmente valida non è possibile. Questo poiché l’importo differisce a seconda delle proprie esigenze, disponibilità ed età. Ovviamente più basso è lo stipendio, minore è la liquidità da poter investire in un fondo pensione. Entrando nei dettagli si stima che per creare un fondo pensione integrativo sufficiente è opportuno raggiungere degli obiettivi di risparmi entro determinate età, tenendo conto ovviamene del reddito. Ad esempio chi percepisce 2 mila euro al mese dovrebbe accumulare 20 mila euro entro 30 anni. Tale soglia aumenta a quota 66 mila euro a 40 anni e a 160 mila euro a 50 anni. Si arriva fino a quota 330 mila euro a 60 anni. La somma da risparmiare, quindi, aumenta con l’avanzare dell’età.
Quanto versare per la pensione se guadagni 2000 euro al mese: il calcolo da fare in base all’età oggi
Per beneficiare di una pensione integrativa è necessario effettuare dei versamenti mensili. Sempre soffermandosi sull’esempio di chi percepisce un reddito da 2 mila euro al mese, se inizia ad effettuare i versamenti a partire dall’età di 20 anni si consiglia di accantonare circa 100 euro al mese. Se inizia ad effettuare i versamenti dall’età di 30 anni è opportuno versare 300 euro al mese. La quota raddoppia, ovvero è pari a 300 euro al mese, per coloro che percepiscono 2 mila euro al mese e iniziano a versare al fondo complementare a partire dall’età di 40 anni. Coloro che iniziano ad effettuare i versamenti a partire dall’età di 50 anni e 60 anni, invece, dovrebbero accantonare mediamente 450 euro e circa 700 euro al mese.
Ovviamente l’importo della pensione integrativa sarà più elevato se si versa al mese un importo maggiore. A rivestire un ruolo importante, inoltre, è l’età. Prima si inizia ad accantonare, maggiore sarà l’importo accumulato per la pensione integrativa. In caso di dubbi, comunque, si invita a rivolgersi ad un consulente finanziario che possa indicare la strada più giusta tenendo conto delle proprie esigenze e disponibilità finanziarie.