Altro che Freddy Kruger, per gli automobilisti pugliesi l’incubo si chiama autovelox. Il dispositivo è stato posizionato sulla Strada Statale 101, che collega Lecce a Gallipoli e ha segnato un record impressionante nel 2024. Questo dispositivo, situato all’altezza della frazione di Collemeto nel Comune di Galatina, ha registrato una media di sette multe all’ora, con un totale di oltre 64.000 sanzioni durante l’anno. Gli incassi stimati superano i 5 milioni di euro, una cifra che ha attirato l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni locali.
Autovelox, una posizione strategica e segnalata
L’autovelox in questione è stato posizionato in un tratto di strada dove il limite di velocità è fissato a 90 km/h. La scelta della sua collocazione non è casuale: la Strada Statale 101 è una delle arterie più trafficate della regione, utilizzata da turisti e residenti per raggiungere le località balneari del Salento. Nonostante la presenza di segnaletica chiara, molti automobilisti continuano a superare il limite, incorrendo così nelle sanzioni.
Il comandante della Polizia Locale, Luigi Tundo, ha sottolineato che il dispositivo è regolarmente segnalato, rispettando le normative vigenti. Tuttavia, la sua efficienza nel rilevare infrazioni dimostra quanto sia diffusa la tendenza a non rispettare i limiti di velocità, spesso sottovalutando i rischi associati.
Più del 50% dei proventi delle multe viene destinato al miglioramento della sicurezza stradale, come previsto dalla normativa. Questi fondi sono utilizzati per interventi di manutenzione sulle infrastrutture, aggiornamento della segnaletica e altre misure volte a ridurre il rischio di incidenti. Il Comune di Galatina, beneficiario diretto di questi introiti, ha già avviato progetti per migliorare le condizioni delle strade locali, aumentando la sicurezza per automobilisti e pedoni.
Lezione per gli automobilisti: rispettare i limiti per evitare sanzioni
Non mancano, tuttavia, le critiche da parte di alcuni cittadini e associazioni, che vedono negli elevati incassi una forma di “tassazione indiretta” a danno degli automobilisti. Il dibattito resta acceso, con richieste di maggiore trasparenza sull’utilizzo dei fondi e una revisione dei limiti di velocità in determinati tratti.
Questo episodio rappresenta un monito importante per tutti i conducenti, non solo in Puglia ma in tutta Italia. Gli autovelox, spesso visti come strumenti di repressione, sono in realtà dispositivi fondamentali per garantire il rispetto delle norme e ridurre gli incidenti stradali. Secondo i dati della Polizia Stradale, le infrazioni per eccesso di velocità sono una delle principali cause di incidenti gravi, soprattutto sulle strade extraurbane.
Il comandante Tundo ha ribadito l’importanza di rispettare i limiti di velocità e di prestare attenzione alla segnaletica.
“Non si tratta solo di evitare multe, ma di garantire la sicurezza propria e degli altri utenti della strada”, ha dichiarato.
Autovelox pugliese, un modello replicabile?
Il caso dell’autovelox sulla SS101 potrebbe rappresentare un modello per altre amministrazioni locali, soprattutto in aree con un’alta densità di traffico e tassi elevati di incidenti. Tuttavia, per evitare polemiche, è fondamentale garantire un uso equo e trasparente dei fondi generati dalle multe, oltre a una comunicazione efficace con i cittadini.
In pratica, il record registrato in Puglia sottolinea l’importanza degli autovelox come strumenti di controllo e prevenzione. Rispettare i limiti di velocità non è solo un obbligo legale, ma un atto di responsabilità che può salvare vite.
I punti più importanti…
- Un autovelox sulla SS101 in Puglia ha registrato oltre 64.000 multe nel 2024, con incassi superiori a 5 milioni di euro, posizionandosi come uno dei più attivi della regione.
- Più del 50% dei proventi delle multe è destinato al miglioramento della sicurezza stradale, inclusi interventi di manutenzione e aggiornamento della segnaletica.
- L’episodio evidenzia l’importanza del rispetto dei limiti di velocità per ridurre incidenti, nonostante le critiche su possibili fini di “tassazione indiretta”.