Non è la prima volta che su Investireoggi mettiamo a confronto un Buono fruttifero postale e i BTp di pari durata. I due titoli hanno in comune l’essere sostanzialmente sicuri, in quanto emessi rispettivamente dalla Cassa depositi e prestiti (CDP) e dal Tesoro italiano. E la CDP è controllata dal Tesoro per l’83% del capitale. Entrambi scontano una tassazione del 12,50% sulle rendite prodotte, laddove gli altri titoli sono gravati ordinariamente da un’aliquota del 26%.
In questo articolo, vi proponiamo un confronto tra il Buono fruttifero postale dedicato ai minori e i titoli di stato.
I tassi d’interesse del Buono fruttifero postale per minori
Questo significa che il Buono fruttifero postale dedicato ai minori offre interessi per un periodo massimo di 18 anni, come nel caso in cui fosse intestato a un bambino appena nato. E’ una situazione piuttosto frequente in Italia. Il tasso è crescente nel tempo. Al termine dei primi 18 mesi, ad esempio, è solamente dello 0,50%. E così anche dopo il secondo e il terzo anno. Invece, già al termine del quinto anno si ottiene l’1% annuale per l’intero quinquennio. E al termine dei 10 anni, si ha diritto all’1,50%. E così, fino ad arrivare al 2,50% al 16-esimo, 17-esimo e 18-esimo anno.
Supponendo di tenere il Buono fruttifero postale per tutti i 18 anni, otterremmo un rendimento annuale del 2,50%, che si confronta con lo 0,94% offerto dal BTp agosto 2039, anch’esso della durata residua di 18 anni. Se, invece, decidessimo di tenerlo per soli 10 anni, incasseremmo un tasso annuale dell’1,50%, a fronte dello 0,54% del decennale sovrano.
In definitiva, il Buono fruttifero postale dedicato ai minori si presenta decisamente conveniente per chi volesse impiegare i risparmi a favore di un figlio o nipote, etc. Anche tenendo il capitale vincolato per qualche anno, si otterrebbe un rendimento nettamente maggiore di quanto possa darci in questa fase un titolo di stato. Ha il solo limite dell’intestazione al minore, per cui nel caso di richiesta di rimborso anticipato serve l’autorizzazione del Giudice Tutelare. Un fastidio, che impedisce a tante famiglie anche solo di prendere in considerazione tale investimento. Del resto, è pensato per i minorenni, unici titolati a riscuotere il rimborso.