I requsiti per accedere alla c.q quota 100 devono essere verificati alla data del 31 dicembre 2021. Non oltre, perchè lo Stato non ha intenzione di prorogare la misura anche per il 2022. Al contrario di quanto previsto per il reddito di cittadinanza.
Maturare i requisiti per andare in pensione con quota 100, non significa dover andare in pensione a partire dal 2022. Su questo il contribuente ha un’ampia autonomia.
Quota 100. I requisiti da rispettare
Con quota 100, il diritto a conseguire la pensione matura in presenza di un requisito anagrafico pari a 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni (cosiddetta quota 100).
Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2021, puo’ essere esercitato anche successivamente alla predetta data. Infatti la norma di riferimento, l’art. 14 del D.L. 4/2019, prevede espressamente la possibilità di cristallizzazione dei requisiti.
Dunque, è corretto parlare anche di cristallizzazione dei requisiti.
Quota 100: requisiti entro il 31 dicembre ma in pensione si può andare anche dopo
In base a quanto detto finora, il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2021, puo’ essere esercitato anche successivamente alla predetta data. Difatti, il pensionamento potrà avvenire anche dopo il 31 dicembre 2021.
Non oltre, perchè lo Stato non ha intenzione di prorogare la misura anche per il 2022. Al contrario di quanto previsto per il reddito di cittadinanza.
Maturare i requisiti per andare in pensione con quota 100 non significa dover andare in pensione a partire dal 2022. Su questo il contribuente ha un’ampia autonomia.
Chi avrà maturato i diritti a quota 100 alla data del 31 dicembre 2021, potrà accedere alla pensione in data posteriore.
Ad esempio, un iscritto alla gestione separata INPS, può presentare domanda di pensione esplicitando in domanda la volontà di differire la decorrenza della pensione a gennaio 2023. Il reddito da lavoro a qualsiasi titolo percepito fino a dicembre 2022 non rileva ai fini dell’incumulabilità della pensione quota 100.
Si ricorda che la pensione quota 100 è cumulabile con i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.