In pensione con la Quota 102 per pochi. E non subito nel 2022 in quanto c’è da aspettare. Anche fino al prossimo mese di agosto. Così come riportato in questo articolo. Ecco allora la proposta alternativa per la pensione a 64 anni di età. Ma calcolata solo con i contributi versati.
Una proposta, rispetto alla Quota 102 per pochi, che è stata formulata nei mesi scorsi dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico. E che potrebbe essere rilanciata al tavolo delle pensioni Governo-Sindacati. Quello che dovrebbe portare alla riforma strutturale per la previdenza pubblica a partire dal 2023.
La Quota 102 per pochi: la proposta alternativa per la pensione a 64 anni solo con i contributi previdenziali versati
Nel dettaglio, rispetto alla Quota 102 per pochi, la proposta del presidente INPS per andare in pensione a 64 anni è stata definita come Ape contributivo. Ovverosia, una pensione di accompagnamento verso la maturazione dei requisiti INPS di vecchiaia calcolata solo ed esclusivamente in base ai contributi previdenziali obbligatori effettivamente versati.
Rispetto alla Quota 102 per pochi, l’Ape proposto dal presidente Pasquale Tridico è una misura evergreen. In quanto il Governo italiano guidato dal premier Mario Draghi spinge proprio, per il futuro, sulle pensioni totalmente calcolate con il sistema contributivo.
Dalla proposta alternativa del presidente INPS alle criticità della 102 che durerà giusto 12 mesi
La Quota 102, inoltre, è per pochi nel 2022 sia perché solo nella seconda parte dell’anno ci saranno realmente le uscite dal lavoro. Sia perché, rispetto alla Quota 100 scaduta lo scorso 31/12/2021, il requisito anagrafico è più stringente. Visto che si sale dai 62 ai 64 anni di età. E comunque, proprio in vista della riforma strutturale dal 2023, la 102 sarà davvero una misura di pensionamento anticipato di passaggio. Una vera e propria misura tampone visto che, salvo proroghe, durerà giusto 12 mesi.