Quota 103 nel 2025: quale importo massimo della pensione anticipata?

La pensione Quota 103 offre l'uscita anticipata incentivando la flessibilità nel pensionamento ma con limiti di importo mensile
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2 mesi fa
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Quota 103
Foto © Investireoggi

La pensione anticipata Quota 103, introdotta per la prima volta nel 2023, si è affermata come una misura temporanea volta a favorire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per specifiche categorie di lavoratori.

Questa possibilità di pensionamento anticipato richiede il raggiungimento di un’età minima di 62 anni e almeno 41 anni di contributi versati entro una scadenza stabilita. In origine prevista per il 2023, la misura è stata prorogata al 2024 e, grazie alla manovra di bilancio 2025, estesa anche al prossimo anno. Uno degli aspetti più significativi di questa opzione pensionistica è il tetto massimo di pensione, ossia l’importo massimo che si può ricevere mensilmente.

Detto importo varia in base all’anno di maturazione dei requisiti.

Evoluzione delle quote pensionistiche: da Quota 100 a Quota 103

Prima dell’introduzione di Quota 103, si erano succedute altre versioni di pensione anticipata: Quota 100 e Quota 102. Quota 100, in vigore fino al 2021 (dal 2019), prevedeva il pensionamento per coloro che avevano raggiunto almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi . Successivamente, nel 2022, se è passata a Quota 102, che ha innalzato il requisito di età a 64 anni, mantenendo i 38 anni di contributi. Quest’ultima è rimasta in vigore per un solo anno.

Si tratta di diritti pensione cristallizzati. Questo significa che, chi ad esempio, entro il 31 dicembre 2021 ha maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi ed ha deciso di restare a lavoro potrebbe decidere, anche oggi, di andarsene in pensione con Quota 100.

Quota 103 ha rappresentato un ritorno a una soglia anagrafica più bassa rispetto a Quota 102, pur mantenendo un livello significativo di anni contributivi. La proroga al 2024 e al 2025 è avvenuta con alcune variazioni, in particolare per quanto riguarda l’importo massimo della pensione erogabile, che ha subito un ridimensionamento rispetto alla prima edizione. Inoltre, la versione 2024 (e anche quella prorogata al 2025) prevedono il c.d. bonus Maroni.

Il Bonus Maroni: incentivo a rimanere in attività

Una caratteristica associata alla misura Quota 103 è il cosiddetto “Bonus Maroni”.

Un incentivo destinato ai lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti, decidono di proseguire l’attività lavorativa e rinunciare temporaneamente alla pensione anticipata. Questo bonus rappresenta un incremento salariale per i lavoratori che optano per la permanenza nel mondo del lavoro e viene erogato direttamente in busta paga. In pratica il datore di lavoro non trattiene la quota di contributi a carico del lavoratore. Pertanto, il lavoratore vedrà gli effetti del bonus Maroni direttamente nella sua busta paga.

Introdotto inizialmente per la versione 2024, il bonus Maroni è stato confermato anche Quota 103 del 2025. Rendendolo un’opzione valida per i lavoratori che desiderano posticipare il pensionamento, si tratta pur sempre di una scelta e non di un obbligo.

Importo massimo pensione Quota 103

L’importo massimo della pensione con Quota 103 è soggetto a un limite preciso, che varia a seconda dell’anno di accesso alla pensione anticipata. Questo limite è fondamentale per mantenere il controllo della spesa previdenziale, soprattutto in un contesto di aumento del numero di pensionati.

Limiti nel 2023

Per coloro che hanno soddisfatto i requisiti per Quota 103 nel 2023, il limite massimo di pensione mensile è  stabilito a 5 volte il trattamento minimo INPS. Questo significa che la pensione massima percepibile è fissata a 2.993,05 euro lordi mensili. Tale importante, come chiarito dalla Circolare INPS n. 1/2024, rimane bloccato fino al raggiungimento dell’età di pensione vecchiaia ordinaria, ossia i 67 anni. Solo dopo questo traguardo anagrafico, il pensionato potrà ricevere un assegno calcolato senza vincoli massimali legati alla misura Quota 103.

Importo massimo per l’edizione 2024

Per la versione del 2024, come anticipato i requisiti di Quota 103 rimangono invariati (62 anni di età e 41 anni di contributi), ma l’importo massimo della pensione è stato ridotto. Chi maturerà i requisiti per il pensionamento anticipato Quota 103 nel 2024 ha diritto a un assegno mensile massimo di 4 volte il trattamento minimo, che corrisponde a 2.394,44 euro lordi mensili.

Questo valore rappresenta una significativa rispetto alla versione del 2023, con l’obiettivo di contenere i costi della previdenza per i nuovi pensionati.

Limiti della versione Quota 103 del 2025

Il 2025 vedrà l’estensione della misura Quota 103, e le modalità di accesso restano invariate, con l’età minima di 62 anni ei 41 anni di contribuzione. Anche per questa nuova edizione, il limite massimo della pensione mensile rimarrà allineato a quello stabilito per il 2024: 4 volte il trattamento minimo INPS. Pertanto, il calcolo della pensione anticipata Quota 103 per chi matura i requisiti nel 2025 sarà soggetto allo stesso massimale del 2024.

Riassumendo…

  • Quota 103 permette pensione anticipata con 62 anni d’età e 41 anni di contributi.
  • Il massimale pensione 2023 è 5 volte il minimo INPS, ridotto dal 2024.
  • Per il 2024 il massimo pensione Quota 103 è 4 volte il minimo INPS.
  • Quota 103 confermata per il 2025, mantenendo gli stessi requisiti e massimale del 2024.
  • Il bonus Maroni incentiva i lavoratori a rimandare la pensione, aumentando il salario.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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