Cambia la finestra temporale di Quota 103. Una delle novità introdotte con la riforma della pensione flessibile e anticipata a 62 anni riguarda proprio i tempi di attesa del pagamento del primo assegno da parte dell’Inps. Decorrenza che è calcolata dalla data di maturazione di entrambi i requisiti per lasciare il lavoro prima rispetto al pensionamento di vecchiaia.
In questo senso, è bene ricordare che con Quota 103 non basta aver compiuto 63 anni di età, ma è necessario avere anche 41 anni di contribuzione. La finestra temporale si aprirà, quindi, solo dopo che anche il secondo requisito necessario sarà centrato.
Come cambia la finestra temporale con Quota 103
Ma vediamo il dettaglio del cambiamento apportato con la riforma contenuta nella legge di bilancio 2024. Da quest’anno e per chi matura il diritto a Quota 103 entro il 31 dicembre 2024, i tempi di attesa del primo assegno Inps si allungano. Occorrono 7 mesi per i lavoratori del settore privato e ben 9 mesi per quelli del pubblico impiego. Ciò significa dover aspettare ancora parecchio prima di vedere arrivare il primo pagamento della pensione in banca o in posta.
Volendo fare un esempio, per un lavoratore statale che ha 63 anni e che raggiunge il requisito contributivo a giugno, la pensione partirà dal 1 aprile 2025. Per un lavoratore autonomo o dipendente del settore privato, che alla stessa data matura i 41 anni di contributi, si partirà dal 1 febbraio 2025. In questo senso, Quota 103 non è un’opportunità da sfruttare.
Un lasso di tempo che potrebbe essere benissimo sfruttato per accumulare altri contributi, anche sotto forma di versamenti volontari, per raggiungere la soglia dei 42 anni e 10 mesi (o 41 e 10 mesi se trattasi di donne) per uscire con la pensione anticipata senza vincoli di età e senza penalizzazioni di calcolo.
Come funziona la finestra mobile
Come detto, la finestra mobile è un periodo di attesa variabile che intercorre tra il momento in cui si maturano i requisiti per la pensione (età anagrafica e contributiva) e la data di decorrenza effettiva del trattamento pensionistico. In parole semplici, è un ritardo nel ricevere la pensione dopo aver raggiunto i requisiti.
La finestra mobile è, quindi, a tutti gli effetti, una penalizzazione che accomuna tutte le forme di pensione anticipata. Da Quota 103 a Opzione Donna passando anche per le pensioni di anzianità ancora riservate al personale militare e possono comportare tempi di attesa molto lunghi che ne scoraggiano la richiesta da parte del lavoratore.
In Opzione Donna, ad esempio, la finestra mobile è di 12 mesi dalla maturazione dei requisiti. Ma questo lasso di tempo vale solo per le lavoratrici dipendente, poiché per le autonome bisogna aspettare addirittura 18 mesi. Una eternità se si pensa che già la prestazione risulta penalizzante per via del sistema di calcolo interamente contributivo.
Anche le pensioni di anzianità (o anticipate) del personale militare e appartenente alle forze dell’ordine sono soggette a finestra mobile di 12 mesi. Così come, per la generalità de lavoratori, le pensioni anticipate introdotte con la riforma Fornero con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). In questo ultimo caso i tempi di attesa sono di 3 mesi per i lavoratori privati e 6 mesi per quelli del pubblico impiego.
Dove si aspetta di meno è nel caso delle pensioni anticipate contributive a 64 anni (con almeno 20 di contributi). In questo caso la finestra mobile è di tre mesi. Per le pensioni ordinarie, invece, non è previsto alcun tempo di attesa. E la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti previsti dalla normativa.
Riassumendo…
- L’allungamento della finestra mobile penalizza l’uscita con Quota 103.
- La pensione decorre dopo 7 mesi per i lavoratori privati e 9 mesi per quelli pubblici.
- La finestra mobile è prevista per tutte le forme di pensione anticipata e può arrivare a 18 mesi.